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QUELLA di oggi potrebbe essere la giornata decisiva per il futuro delle Province di Crotone e Vibo Valentia.L’abolizione delle due provincie calabresi, assieme forse ad una quarantina sparse in tutta Italia, rientra nella spending review che contempla varie ipotesi possibili tra cui proprio la cancellazione degli enti intermedi. Oggi si concluderà la fase di studio e si predisporrà nei palazzi del governo il pacchetto di provvedimenti da cui recuperare una forbice compresa tra 4 e 8 miliardi di euro, 4,2 miliardi servono ad evitare l’aumento dell’Iva per quest’anno, ma ci sono altre priorità da affrontare come terremotati, esodati, riforma del lavoro, che potrebbero fa lievitare il fabbisogno. Domani, poi, è previsto il confronto con i sindacati e poi il consiglio dei ministri, probabilmente tra giovedì e venerdì, in cui assumere le decisioni. Potrebbe arrivare la stretta sui dirigenti e funzionari e la riorganizzazione di alcune presenze territoriali dello Stato. In un secondo tempo, se necessario, si agirebbe sulle piante organiche, sulle ferie e i buoni pasto. Andando nello specifico delle Provincesi va ricordata la contro-proposta dell’Unione delle province. In ogni caso il premier Monti ha chiarito che non serve una manovra aggiuntiva in vista del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013, messo in dubbio giovedì da Confindustria. L’Upi ha riaperto il dossier sul taglio delle province lanciando una contro-proposta al Tesoro: il governo agisca con la forbice sulle 3.127 società, consorzi ed enti strumentali di Regioni, Province e Comuni, «pagine e pagine di sigle improbabili, strutture create dal nulla spesso per spartire poltrone e gestire potere», che costano al Paese 7 miliardi di euro l’anno, 2 solo per i Cda. L’ipotesi non è scartata dal governo, ma essa una volta attuata, porterà risparmi non immediati. Per ottenere questi ci sono anche i tagli lineari, ma il ministro della Sanità Balduzzi è contrario, perchè si inciderebbe sulle prestazioni. Nel frattempo, mentre si fanno ipotesi sulle decisioni che saranno assunte a Crotone i rappresentanti istitituzionali del territorio, ad ogni livello, si ritroveranno oggi alle 9,30 nella sala “Borsellino” della Provincia crotonese, per poi partire per una marcia di protesta, con destinazione la prefettura, vale a dire, l’ufficio territoriale di governo. Questa è la decisione del consiglio provinciale e comunale congiunto, tenutosi sabato, che ha prodotto un documento per evidenziare le ragioni per le quali la Provincia di Crotone dovrebbe essere salvata dalla scure dei tagli governativi. Motivazioni che gli amministratori, oggi, ripeteranno anche al prefetto, Vincenzo Panico, che poi si farà portatore delle istanze degli amministratori ma anche della associazioni di categoria e dei cittadini. Sul tema, poi, arriva anche una proposta concreta, da parte di uno dei consiglieri provinciali, il capogruppo della Compagnia dei Democratici, Salvatore Lucà il quale proprone l’abolizione «di stipendi, gettoni di presenza e quant’altro per presidenti di consiglio e giunta, assessori e consiglieri provinciali eletti. Si ritorni a quella politica di puro volontariato, ma queste piccole province non possono perdere l’identità, la propria storia e i propri baluardi istituzionali conquistati con anni di lotta». La marcia verso la prefettura, però, oggi non sarà l’unico appuntamento legato al tema dell’abolizione della Provincia. Confindustria Crotone, infatti, ha organizzato un incontro alle 17, presso la propria sede, proprio per discutere «sui provvedimenti in discussione a livello nazionale sul futuro dell’ Aeroporto S. Anna di Crotone e della istituzione Provincia». Anche il Pdl di Crotone, nella sua sede, alle 12,30 di oggi illustrerà la sua posizione su aeroporto S. Anna e sulla Provincia.
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