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CATANZARO – Mai acceso una sigaretta in 28 anni di vita, Salvatore Scalzo nelle ultime settimane ha iniziato a fumare i sigari sottili. Nessuna velleità d’immagine da politico navigato, piuttosto la fisiologica necessità di avere una “valvola di sfogo”. A dieci giorni dalla chiusura dei seggi, nel pieno delle inchieste su voti comprati e presunti brogli, subito dopo aver presentato insieme al resto della coalizione un nuovo esposto alla commissione elettorale per bloccare la proclamazione degli eletti, Scalzo ragiona a voce alta sul suo futuro politico ed è a lavoro nella preparazione della manifestazione di oggi in piazza Prefettura, alla quale parteciperanno anche i sindaci di Isola Capo Rizzuto e Rosarno, Carolina Girasole ed Elisabetta Tripodi. «Vorrei – dice – che in piazza ci fosse anche Abramo».

Rispetto alle contestaizoni mosse sulle operazioni elettorali ed evidenziate negli esposti, Scalzo spiega: «Definisco la funzione che noi stiamo svolgendo di umile contributo alle istituzioni, che si sono attivate per conto loro. Irregolarità ed elementi gravi già esistono, perché il verbale redatto dal giudice Commodaro sulla sezione 85 e l’inchieste sulla corruzione elettorale sono già elementi e fonti di preoccupazione e di irregolarità accertate. Voglio ricordare che Commodaro scrive che nell’85 ci sono due schede in più, tre non vidimate, 30 certificati elettorali utilizzati due volte. Tutto ciò è accertato e riguarda una sola sezione. Non sappiamo cosa è accaduto nelle altre 89, ma ciò basta per delineare un quadro di allarme democratico». 

Sull’edizione cartacea di oggi del “Quotidiano della Calabria” l”intervista completa a Salvatore Scalzo. 

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