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CATANZARO – «Non posso che essere soddisfatto della decisione della Procura della Repubblica di verificare tutte le schede elettorali delle novanta sezioni cittadine, in tal modo saranno fugate definitivamente tutte le ombre che strumentalmente sono state gettate sulla mia limpida e netta vittoria». Lo afferma Sergio Abramo, sindaco proclamato di Catanzaro, in merito al sequestro delle schede delle elezioni amministrative di domenica e lunedì scorso. «Se dovessero emergere responsabilità di natura penale – aggiunge Abramo – queste apparterrebbero a singoli individui. Come un magistrato ha riconteggiato i voti nelle sezioni contestate dalla sinistra proclamandomi sindaco, sono certo che sarà la Procura a confermare la trasparenza della mia elezione voluta dalla maggioranza assoluta dei miei cittadini».

Di tutt’alttro tenore il commento del Partito democratico attraverso il commissario regionale, Alfredo D’Attorre:  «Il sequestro delle schede conferma la fondatezza delle gravissime preoccupazioni che avevamo espresso in ordine alla regolarità e alla trasparenza del voto a Catanzaro. E’ una questione – aggiunge il dirigente del partito– che non riguarda più singoli partiti o singoli candidati ma che dovrebbe chiamare in causa tutte le forze politiche interessate al ripristino e alla salvaguardia politica e istituzionale del capoluogo della regione Calabria. Ribadiamo che continueremo a seguire con una attenzione straordinaria quanto sta accadendo sia come partito regionale che nazionale, finchè si possa giungere nei tempi più rapidi possibili al pieno accertamento dei fatti».

Sulle elezioni di Catanzaro è intervenuto il Pd nazionale. Emanuele Fiano, responsabile sicurezza ha detto: «Il Partito democratico proseguirà in ogni sede utile la battaglia legale per la verifica definitiva della regolarità del voto amministrativo nella città di Catanzaro. La proclamazione del voto, già avvenuta, porta con se la macchia gravissima delle irregolarità determinatesi in alcuni seggi nel corso delle operazioni elettorali. A questo quadro – ha spiegato – si deve aggiungere quanto emerge dall’inchiesta aperta dalla procura per voto di scambio. Siamo certi che la magistratura darà risposte rapide agli ai cittadini di Catanzaro, che hanno il diritto di vedere garantito fino in fondo l’esercizio democratico del voto». 

Per Davide Zoggia, responsabile enti locali del Pd: «Il sequestro operato dalla Procura di Catanzaro da corpo alle nostre denunce e ai sospetti sull’irregolarità del voto. Il Pd continuerà in tutte le sedi a battersi per l’accertamento della verità e affinché sia garantita la piena legalità del confronto elettorale». 

«Confidiamo nell’azione della magistratura – ha aggiunto Zoggia – al fine di fare piena luce sui fatti e, nel caso, se si sia trattato dell’azione di singoli personaggi o se ci si trovi di fronte ad una azione orchestrata. Quanto poi alle dichiarazioni di Abramo si può osservare che la responsabilità individuale, eventualmente accertata, anche di uno solo dei consiglieri eletti nelle liste a suo sostegno, determinerebbe il non raggiungimento della maggioranza assoluta».

Secondo Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista: «Un plauso alla Procura della Repubblica di Catanzaro che ha sequestrato le schede elettorali. E’ evidente che la democrazia e la legalità sono mancate, com’è successo in altre parti d’Italia. Ora si vada fino in fondo nell’indagine e si faccia piena luce sull’accaduto. Il voto va invalidato». 

Per Andrea Di Martino, coordinatore regionale di Sinistra, Ecologia Libertà della Calabria, «il provvedimento di sequestro da parte degli inquirenti. Sinistra ecologia libertà, chiede che si accerti rapidamente la verità. In primo luogo per la città di Catanzaro e per i suoi cittadini. In secondo luogo anche per le istituzioni cittadine che non possono essere rette da un governo inficiato da ombre sulla sua legittimazione. Si faccia rapidamente chiarezza e si vada fino in fondo sulle eventuali responsabilità penali che si dovessero rilevare». 

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