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CATANZARO – Il giorno dopo l’esito favorevole del “Tavolo Massicci” il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, spiega i risultati raggiunti e a cosa serviranno le risorse sbloccate dal ministero. La speranza in una proroga della chiusura degli ospedali in attesa della riorganizzazione di servizi territoriali si è infranta contro il «no» perentorio dei tecnici. «Bisogna andare avanti con le chiusure senza tentennamenti», hanno intimato i tecnici chiedendo l’attuazione dei decreti 18 e 106. Dal tavolo è arrivato un punto fermo sul debito. «La procedura di riconciliazione del debito – spiega Scopelliti -si è conclusa con la definitiva quantificazione del debito ancora aperto al 2007 e del conseguente fabbisogno finanziario. Da qui l’autorizzazione all’ammissione della richiesta dei fondi Fas per la copertura del debito residuo, per circa 438 milioni di euro in quanto la restante parte è coperta dalle premialità e dal mutuo già sottoscritto dalla Regione». Il mutuo sottoscritto la scorsa estate ammonta a 428 milioni di euro, mentre il tavolo aveva già sboccato nelle precedenti sedute 220 milioni di premialità. Risorse queste che servono per pagare principalmente i fornitori della sanità e tutte le strutture private accreditate. Riguardo, invece all’andamento dei conti del 2011, il deficit accertato nel preconsuntivo è di 142 milioni di euro, «in perfetta linea – spiega Scopelliti – con l’obiettivo previsto dal Piano di Rientro per l’anno 2011».
«Dato molto importante, soprattutto – spiega il presidente – perché è stato ottenuto nonostante una riduzione, a valere sul finanziamento del Servizio Sanitario Regionale, di ben 58 milioni di euro, secondo i dati riportati nel Piano di Rientro. E’, quindi, un grande successo dal momento che, nonostante il venir meno di importanti risorse, l’obiettivo è stato raggiunto completamente, a testimonianza di una totale inversione di tendenza rispetto al passato, soprattutto a livello gestionale». «Tutti questi risultati – continua il Presidente Scopelliti – ci danno la possibilità di chiedere l’erogazione delle ulteriori premialità in favore della Regione Calabria, che ammontano a circa 500 milioni di euro. Le ricadute sul territorio di questa iniezione di liquidità nel Servizio sanitario regionale consentiranno anche di recuperare il gap dei pagamenti». Tre le criticità riscontrate c’è la vicenda della Fondazione Campanella, al centro di un duro scontro tra Scopelliti e lo stesso Massicci (il presidente ha invitato il dirigente a trasferirsi in Calabria e di occuparsi direttamente della sanità). Ora «c’è la necessità di un confronto con l’Università Magna Grecia di Catanzaro, socio della Fondazione, per definire un percorso che garantisca la continuità nell’erogazione del servizio di oncologia, fondamentale per la Calabria, nell’ambito di una cornice che salvaguardi, da un lato, le professionalità acquisite e, dall’altro, il rispetto della normativa in materia, sempre e comunque tenendo conto dell’organizzazione sanitaria generale». Scopelliti è convinto che di risolvere la questione nel giro di un mese. Mentre il presidente immagina di «normalizzare un settore devastato da anni di cattiva gestione» nel giro di qualche anno. Sul lato economico finanziario potrebbero esserci di problemi per le misure messe in campo per la copertura del debito di 128 milioni degli ultimi anni perché il gettito fiscale delle addizionali, a causa della crisi in atto è in diminuzione. Quindi non è escluso che la giunta dovrà procedere con una manovra correttiva nei prossimi mesi par alcune decine di milioni di euro.
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