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ROMA – Poco tempo fa veniva messo in evidenza come le regioni in disavanzo sanitario, tra cui rientra anche la Calabria, stessero faticosamente rientrando nei ranghi di spesa e come a questo punto era divenuto necessario puntare sul migioramento dei servizi. Una dichiarazione che apriva le porte ad un allentamento della stretta sulla spesa degli ultimi anni ma che viene immediatamente smentita nel momento in cui scatta la denuncia da parte del presidente della Conferenza delle Regione, Sergio Chiamparino, il quale ricordando come «con il governo abbiamo siglato in agosto un patto d’onore sulla sanità», rompendosi il quale «viene meno il rapporto di fiducia e collaborazione», ha bocciato su tutta la linea l’ipotesi di tagli alla spesa sanitaria di cui si parla con insistenza nell’ambito del processo di Spending review in fase di elaborazione da parte del governo.
Nello specifico, Chiamparinoha precisato che «a inizio agosto abbiamo firmato un patto d’onore col governo con il Patto per la salute che ci ha impegnato, entro il 31 dicembre, a scrivere piani di riordino dei servizi sanitari e ha previsto un fondo da 109 miliardi di euro, con un aumento di circa 2 miliardi e mezzo in più l’anno per il 2015 e il 2016 per finanziare il servizio sanitario nazionale. Se si rompe questo patto d’onore si rompe anche il rapporto di fiducia e collaborazione che noi invece vorremmo proseguire».
Alle parole sono subito seguiti i fatti tanto che il presidente della Regione Piemonte si è rivolto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin chiedendo di mantenere le somme e gli impegni pattuiti. Un clima teso che si sta rapidamente diffondendo in tutti i palazzi regionali d’Italia con i governatori pronti a scendere sul piede di guerra pur di evitare ulteriori sforbiciate ai bilanci della sanità nazionale. Molti hanno messo il freno all’ipotesi da Roberto Maroni (Lombardia) a Luca Zaia (Veneto) che da parte sua denuncia come «attuare un taglio in certi territori è facile come bere un bicchier d’acqua; farlo qui da noi avrebbe conseguenze facilmente immaginabili: il taglio dei servizi alla gente, perché qui il grasso che cola e gli sprechi li abbiamo eliminati da tempo». Dal meridione, poi, si erge la voce del presidente della Regione Campania, Luca Caldoro, che puntualizza come «In quest’ultimo periodo col governo abbiamo raggiunto degli accordi importanti. Ora vanno rispettati» ma ciò non signifcia che «non siamo pronti ad affrontare tutti i discorsi e gli impegni che abbiamo preso sull’efficienza».
Intanto fonti ufficiose di Palazzo Chigi fanno sapere che da parte del Governo «non c’è alcuna intenzione di tagliare sulla sanità ma solo di incidere sugli sprechi che nessuno vuole»
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