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REGGIO CALABRIA – No alla centrale a carbone di Saline, ma un impegno concreto per dare nuove prospettive all’intera area. Dopo una lunga seduta, il Consiglio regionale ha affrontato il tema della struttura con l’intervento del goveratore Giuseppe Scopelliti che ha chiesto un impegno da parte della massima assise regionale.
«Quest’Aula si è già pronunciata diverse volte – ha detto – e per quel che ci riguarda l’indirizzo di questa amministrazione conferma quelle indicazioni. Il Governo Monti ha deciso per l’autorizzazione, seppure con numerose prescrizioni, ma io desidero fare alcune considerazioni per sfuggire a vecchie formule della vecchia politica per dare un contributo, utili indicazioni alla crescita del territorio. Un no secco alla centrale non aiuta e si corre il rischio di fare demagogia. D’altronde, mi domando se chi ha responsabilità di classe dirigente, di governo – ha aggiunto Scopelliti -possa soltanto limitarsi a pronunciare un no a fronte di una perdita di tempo causata dai continui rinvii che non hanno certamente avvantaggiato il territorio di Saline Ioniche. Peraltro, c’è una popolazione divisa, e questo ci spinge a fare un ragionamento nuovo, diverso da un approccio culturale negativo, per trovare soluzioni per lo sviluppo del territorio. Siamo dinanzi ad una realtà vecchia di 40 anni, un’autentica bruttura, in una fascia di territorio tra i più belli della Calabria, ma non possiamo dire no e basta senza recuperare dignità per un territorio vittima di chi decideva al centro ogni cosa».
«Abbiamo perciò individuato – ha proseguito Scopelliti – un percorso con Invitalia, pensato ad un concorso internazionale su come meglio utilizzare quel territorio a fini turistici, finanziando i progetti con i Fondi Fas ed inserendoli nella programmazione comunitaria 2014-2020. Questo è il nostro orientamento e con questo spirito incontreremo gli amministratori locali per senso del dovere, di dovere cioè spiegare cosa vogliamo fare di Saline. Così si misura una classe dirigente autenticamente tale capace di mettere in campo idee e soluzioni». «Siamo contro certe politiche energetiche – ha concluso Scopelliti – ma lavoriamo per la prospettiva e su questo indirizzo chiederemo al Consiglio regionale di pronunciarsi e di impegnarsi».
LE DELIBERE. Prima della sospensione, l’Assemblea ha approvato a maggioranza, con il voto contrario del gruppo di Italia dei valori la proposta di legge, di iniziativa del consigliere Candeloro Imbalzano recante “Misure a favore dei Consorzi di garanzia collettiva fidi in agricoltura». «Una legge di grande importanza per l’economia calabrese – ha spiegato Imbalzano (Scopelliti presidente) – perchè estende all’agricoltura i fidi già previsti per altri comparti. Una legge che farà gli interessi dell’economia regionale. Sul punto il consigliere Bruno Censore (Pd) ha annunciato il voto favorevole del gruppo «per il lavoro partecipativo che si è svolto in Commissione». Da Italia dei Valori, Domenico Talarico ha ribadito i rilievi critici del gruppo ad un provvedimento «che come filosofia condividiamo, ma sul quale restiamo contrari a causa della scarsa dotazione finanziaria, che apre a forti dubbi rispetto alla sua efficacia, così come hanno anche ammesso le stesse organizzazioni agricole nel corso delle audizioni in Commissione». Un plauso alla proposta è venuto da Rosario Francesco Antonio Mirabelli (Progetto Democratico). “E’ ovvio – ha affermato – che la dotazione finanziaria è quella che è. Tuttavia si tratta di una legge che tende a rafforzare, in un momento difficile per l’economia, l’azienda agricola calabrese». Apprezzamento è venuto anche dal capogruppo Pdl Giampaolo Chiappetta: «si tratta – ha detto – di fare necessità virtù, perchè anche con un minimo di finanziamento viene dato un segnale rilevante che va nella direzione auspicata dal Presidente Scopelliti ad inizio di legislatura». Sull’esame del Provvedimento amministrativo inerente “l’adozione della revisione del Psr Calabria 2007-2013, accettata dalla Commissione Europea con comunicazione del 9 marzo 2012» approvato a maggioranza, il capogruppo Pd Sandro Principe, nell’annunciare voto contrario ha sollevato un problema di merito. «Questa proposta è arrivata in Commissione e quindi in Aula – ha detto – dopo essere stata licenziata dalla Commissione europea. Una procedura che ha mortificato il ruolo del Consiglio e della Commissione, ridotto a semplice ratifica». Principe ha fatto appello al Presidente del Consiglio regionale «affinchè – ha spiegato – siano rispettate le prerogative di partecipazione ai processi decisionali del Consiglio regionale», ed alla Giunta di fare in modo che in caso di modifiche il primo pronunciamento sia quello del Consiglio».
IL PATRONO. Un ampio dibattito ha riguardato l’approvazione della Proposta di legge unificata riguardante l’istituzione della Festa di San Francesco di Paola. Il relatore Nazzareno Salerno ha spiegato che essa intende celebrare la figura del Santo Patrono della Calabria tramite l’istituzionalizzazione delle tradizionali feste in onore del Santo e attraverso una serie di manifestazioni culturali. «Una proposta – ha aggiunto – che assume particolare significato in vista del sesto centenario della nascita del Santo che si celebrerà nel 2016». Nel corso del dibattito Domenico Talarico ha espresso le sue personali perplessità sulla legge chiedendosi se compete al Consiglio, istituzione laica per eccellenza, istituzionalizzare una festa di tipo religioso. Mentre Rosario Mirabelli (Progetto Democratico) ha rilevato le opportunità che tale provvedimento favorirebbe in termini di turismo religioso, occasione di aggregazione sociale e turismo culturale. «Penso – ha aggiunto – che il Consiglio faccia bene a sancire questo riconoscimento, con la speranza che queste norme non restino lettera morta». Per il gruppo Pd, Sandro Principe nell’annunciare voto favorevole ha detto che «la laicità non pone particolari riconoscimenti. D’altra parte S. Francesco è ormai patrono riconosciuto della Calabria. Non vediamo una lesione dei principi di laicità». «Meravigliato» delle affermazioni di Domenico Talarico si è detto Giuseppe Caputo. «Non credo – ha affermato – che abbiamo confessionalizzato il Consiglio, se non dare un riconoscimento ‘altò a San Francesco e dare giusto rilievo ad una ricorrenza anche dal punto di vista economico». Parere favorevole è stato espresso da Giuseppe Giordano (Idv), mentre Demetrio Battaglia ha evidenziato una sola preoccupazione, in merito all’istituzione della marcia della penitenza nella città di Paola. «Una decisione che forse spetta al convento dei Frati Minimi o alla Curia cosentina». Rinviato al prossimo Consiglio l’esame della Proposta di legge recente «Disposizioni per la qualificazione del territorio rurale mediante la valorizzazione di produzioni tipiche – fave piselli risorsa dell’Alto Jonio cosentino». Sul punto Principe ha motivato la richiesta di rinvio con la necessità che il collega Mario Franchino «oggi assente ed esperto della materia possa partecipare alla discussione». Approvata, infine all’unanimità, con alcuni emendamenti, la Proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale recante “Norme per la promozione e la disciplina del volontariato». Rinviata all’esame del prossimo Consiglio la Proposta di Provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale recante: «Proposta di legge al Parlamento – Istituzione della giornata regionale del Calendario in memoria di Aloysius Lilius da Cirò».
ALTRI PUNTI. Il Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione dell’Arpacal 2012, il bilancio di previsione 2012 dell’Aterp di Cosenza, il bilancio di previsione 2012 dell’Aterp di Reggio Calabria e il bilancio di previsione 2012 e pluriennale 2012-2014 dell’Arcea, l’agenzia della Regione Calabria che cura le erogazioni in agricoltura.
I lavori della seduta del Consiglio regionale procedono e l’aula ha approvato i rendiconti finanziari 2007-2008 dell’Arcea; il rendiconto finanziario 2010 dell’Aterp di Crotone; il programma di attività per l’anno 2012 del Corecom; l’esercizio finanziario 2011 ed il bilancio di previsione 2012 dell’Ardis di Catanzaro; il bilancio di previsione 2012 dell’Aterp di Vibo Valentia, di Catanzaro e di Crotone. I lavori proseguono.
LA PROTESTA. Fuori da Palazzo Campanella, intanto, alcune centinaia di persone aderenti a movimenti ed associazioni ambientaliste, stanno manifestando per dire no all’ipotesi di costruzione della centrale, mentre alcuni sostenitori della struttura presidiano palazzo Campanella.
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