Il vescovo di Mileto Luigi Renzo assieme a Natuzza Evolo
2 minuti per la letturaMILETO – Decisione a sorpresa del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, che ha disposto che la cerimonia della prima riunione del tribunale ecclesiastico (LEGGI LA NOTIZIA DELLA SUA COSTITUZIONE) che si occuperà di esaminare la causa di beatificazione della mistica di Paravati, Natuzza Evolo, deceduta il primo novembre 2009 ad 85 anni, venga spostata dalla basilica Cattedrale di Mileto alla spianata posta davanti alla chiesa del Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime all’interno dell’omonima Fondazione ispirata proprio dall’attività della mistica di Paravati.
La cerimonia si svolgerà, quindi, il prossimo 6 aprile a partire dalle 17.00 nel parco della Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime.
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE SU NATUZZA EVOLO
La decisione è giunta «in considerazione dell’alto numero di fedeli che prevedibilmente accorreranno ed in accordo con le Autorità competenti, il Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, – si legge in una nota ufficiale della Curia – in deroga dalla prescrizione canonica che indica nella Cattedrale il luogo naturale di riferimento, ha disposto che la cerimonia di insediamento del Tribunale Diocesano deputato a istruire una formale inchiesta sulla vita, le virtù e la fama di santità di Natuzza Evolo, preceduta dalla Celebrazione Eucaristica, avrà luogo sulla Spianata della Villa della Gioia di Paravati».
SCOPRI TUTTI I CONTENUTI RIGUARDANTI
LA FONDAZIONE CUORE IMMACOLATO
DI MARIA RIFUGIO DELLE ANIME
Benché non sia indicata tra le motivazioni un ruolo importante nella decisione potrebbe essere stato giocato anche dalla volontà della diocesi e del vescovo, in ossequio anche all’ultima lettera inviata alla Fondazione dal cardinale Beniamino Stella prefetto per la Congregazione del clero (LEGGI), di mantenere un dialogo pacifico con l’ente spirituale che ha raccolto l’eredità di Natuzza Evolo nella prospettiva di ricucire i rapporti dopo le tensioni degli ultimi anni riguardo la modifica della statuto (LEGGI IL DETTAGLIO DELLE MODIFICHE CHIESTE DAL VESCOVO) e che hanno portato nel loro momento culminante alla revoca del riconoscimento dello statuto dell’ente da parte del vescovo (LEGGI LA NOTIZIA).
Il tribunale diocesano è composto dal postulatore della causa, don Enzo Gabrieli, da don Francesco Sicari (con l’incarico di notaio), da don Francesco Vardé (quale delegato del vescovo), da don Saverio Di Bella (nella sua qualità di promotore di giustizia) e da Francesco Reda (laico con funzioni di assistente notaio).
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA