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Dall’inchiesta della Procura di Reggio Calabria sul concorso vinto da Valeria Falcomatà, moglie del consigliere regionale Demetrio Naccari, ai quali comunque auguriamo di dimostrare la propria innocenza, stanno emergendo fatti che, se risultassero fondati, sarebbero gravi e preoccupanti. Il più inquietante è quello che i lettori hanno potuto leggere nelle pagine che in questi giorni, a firma di Michele Inserra, stiamo pubblicando sul caso. Infatti, in un’intercettazione (LEGGI). Naccari dice che, evidentemente per effetto delle cause che intenderebbe promuovere, Inserra «si venderà, gli organi, si venderà un piede, si venderà la casa ammesso che ce l’abbia». Forse dovrebbe scusarsi, ma anche se lo facesse non servirebbe, perché le sue ci paiono non parole dal sen fuggite bensì il frutto di un modo di pensare che fa venire la pelle d’oca. Dio ce ne scampi e liberi!

 

 

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