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ILLUSTRE Direttore, nel ribadire che il sottoscritto è completamente estraneo a talune presunte vicende riportate da organi di stampa che riguarderebbero un mio congiunto, sono sereno nel rassicurarla
di non avere mai effettuato alcun intervento presso la sua redazione al fine di coprire la visibilità della notizia.Peraltro i fatti di cui si discute erano già noti, essendo stati ampiamente pubblicati il giorno prima da altri organi di informazione online e successivamente da altri organi di stampa.Spero di essere stato esaustivo e mi scuso anche per non aver risposto immediatamente alla sua domanda del 22 febbraio in quanto trovandomi a Roma ne ho potuto prendere visione esclusivamente il giorno successivo.Le invio i miei più cordiali saluti.
Prendo atto della risposta del senatore Gentile (LEGGI IL PRECEDENTE EDITORIALE). Ricordo che il direttore dell’Ora, Luciano Regolo, mi ha scritto una lettera, che abbiamo pubblicato ieri, nella quale ribadisce che sarebbe stato lo stampatore del suo giornale, Umberto De Rose, ad aver detto al suo editore, Alfredo Citrigno, anche con una telefonata ascoltata direttamente da lui, che il senatore Gentile aveva rassicurato sul “silenzio” degli altri giornali e, quindi, del Quotidiano. A questo punto chiedo al signor De Rose di smentire tale frase a lui attribuita, prima di procedere in tutte le sedi, sicuramente in quella giudiziaria penale e civile, nei confronti di chi ha leso il mio onore di giornalista corretto e di persona perbene e dei giornalisti corretti e perbene del Quotidiano.
Matteo Cosenza
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