Il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla
3 minuti per la letturaCASTROVILLARI (COSENZA) – Scatta a Cariati in provincia di Cosenza l’Operazione “Platone” della Guardia di Finanza che ha portato all’esecuzione di 5 misure cautelari personali, alla denuncia di 11 persone e al sequestro di un fabbricato abusivo.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, diretti dal sostituto procuratore Luca Primicerio, e che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Castrovillari, Carmen Ciarcia, sarebbero configurabili vari reati legati agli appalti pubblici
L’ordinanza cautelare è stato emessa nei confronti di pubblici amministratori del Comune di Cariati e di imprenditori locali ritenuti responsabili dei reati di corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e abusivismo edilizio. Si tratta di: Filomena Greco (sindaco di Cariati), arresti domiciliari; Saverio Greco (fratello di Filomena Greco), arresti domiciliari; Giuseppe Fanigliulo (dirigente Area tecnica), arresti domiciliari; Cristoforo Arcovio, arresti domiciliari; Sergio Salvati, obbligo presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini dei militari, collegate a pregresse indagini relative l’appalto per il servizio di gestione dei rifiuti del Comune di Cariati, «hanno consentito di rilevare – chiariscono gli inquirenti coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari guidata dal procuratore Eugenio Facciolla – l’indebito rilascio da parte del dirigente dell’Area Tecnica, di un permesso di costruire in sanatoria a favore di un gruppo imprenditoriale per la ristrutturazione e l’adeguamento di un immobile da adibire a clinica medica privata».
Inoltre, «gli approfondimenti investigativi condotti dai militari delle Fiamme Gialle hanno permesso di rilevare che il dirigente, già nominato fiduciariamente dal sindaco a tempo determinato ed in scadenza di incarico, veniva prorogato nelle sue mansioni allo scopo di agevolare il procedimento amministrativo di rilascio del permesso di costruire. La proroga della nomina, intervenuta a 5 giorni dalla definitiva decadenza del sindaco a causa di una conclamata crisi politica, consentiva allo stesso di attivare in maniera discrezionale, senza impulso degli aventi diritto, il procedimento amministrativo autorizzatorio, rilevatosi illegittimo».
Alla stesso tempo «in assoluta incompatibilità con la funzione pubblica ricoperta, il dirigente prorogato curava l’iter progettuale dell’opera redigendo gli elaborati tecnici presentati alla Pubblica Amministrazione al fine di ottenere i necessari nulla osta per la realizzazione della struttura sanitaria privata. All’esito del procedimento il dirigente ometteva di effettuare i previsti controlli sulla Segnalazione certificata di Inizio Attività (SCIA) prodotta dalla società per i lavori di riqualificazione e ristrutturazione dell’immobile oggetto di permesso».
Secondo la procura «le illecite condotte permettevano il rilascio alla società, nel medesimo giorno ed a poche ore dalla decadenza del primo cittadino di Cariati, delle autorizzazioni necessarie per l’edificazione e la gestione di una clinica privata».
Infine «nell’ambito dell’originaria attività investigativa, parallelamente, sono state constatate ulteriori collusioni intercorrenti tra il Dirigente dell’Area Tecnica dell’Ente e il responsabile di fatto di una società, finalizzate alla turbativa dell’appalto dei rifiuti, concretizzatesi nell’adozione di un provvedimento illegittimo, successivamente annullato dal TAR, con cui è stata esclusa l’offerta della prima classificata, in quanto ritenuta anomala, con conseguente aggiudicazione definitiva dell’appalto all’impresa seconda classificata, già assegnataria di affidamenti diretti illegali».
È stato disposto, altresì, il sequestro preventivo dell’immobile abusivo, privo di valide autorizzazioni. Il sindaco Fliomena Greco, lo scorso anno, aveva ricevuto un divieto di dimora nel Comune amministrato nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione del servizio di raccolta dei rifiuti. Sfiduciata, era stata rieletta e si era nuovamente reinsediata nel giugno scorso
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