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Le forze dell'ordine presenti a San Ferdinando

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ROMA – Hanno preso il via questa mattina le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. A Renderlo noto è stato lo stesso ministero dell’Interno. Il Viminale ha chiarito che circa 600 uomini sono stati messi in campo, tra forze dell’ordine, vigili del fuoco e servizi sanitari, per procedere allo sgombero. Inoltre, sono stati attivati 18 pullman per trasferire in strutture di accoglienza circa 900 persone.

Sul posto ci sono 4 mezzi del genio militare, oltre a operatori della protezione civile e della Caritas, mentre nel pomeriggio il 40% della baraccopoli di San Ferdinando è già stata abbattuta.

Il lavoro di demolizione procede a step. Squadre di soldati verificano un’ultima volta che all’interno non ci sia nessuno e che siano state rimosse eventuali lastre di eternit. Quindi le baracche vengono “segnate” con una X ed a quel punto i mezzi meccanici entrano in azione. I lavori, comunque, non saranno ultimati oggi, ma dovrebbero concludersi domani. Intanto, sono entrati tutti nella tendopoli gestita dal Comune i circa 200 migranti che da stamani stazionavano in fila davanti alla struttura. Gli «irriducibili», coloro cioè che hanno rifiutato l’accesso alla tendopoli od il trasferimento in centri della regione, sono diminuiti e sono adesso una quarantina. Qualcuno si è allontanato a bordo della propria bicicletta. Un bene di estremo valore per i migranti.

Immediato il commento del ministro Matteo Salvini che ha dichiarato che «come promesso, dopo anni di chiacchiere degli altri, noi passiamo dalle parole ai fatti».

Le procedure di sgombero, che proseguiranno per tutta la giornata, si stanno svolgendo nella massima tranquillità e senza problemi per l’ordine pubblico. Una volta terminata la fase del traferimento prenderà il via quella dell’abbattimento delle strutture. Tutta la zona è cinturata da un contingente delle forze dell’ordine ma non ci sono segnali di tensione.

I migranti che ancora vivevano nella baraccopoli stanno lasciando la struttura con le loro cose, dirette ai pullman per essere trasferiti nei centri Cas e Sprar della Calabria. Nella baraccopoli sono in corso i controlli per verificare che nessuno sia ancora presente nelle vecchie strutture fatiscenti che per anni sono arrivate ad ospitare fino a 3000 migranti alla volta. Squadre speciali stanno inoltre accertando la presenza di amianto per rimuoverlo prima dell’inizio dell’opera di demolizione. Il genio guastatori dell’Esercito è già presente con una ruspa ed alcuni camion ed ha iniziato l’abbattimento della baraccopoli di San Ferdinando.

Le operazioni si svolgono sotto il controllo delle forze dell’ordine e sono seguite dall’alto da un elicottero della Polizia di Stato.

Nel frattempo, un gruppo composto da un’ottantina di migranti che ha assistito alla demolizione della baraccopoli di San Ferdinando ha, per il momento, rifiutato sia il trasferimento nella tendopoli gestita dal Comune a poche centinaia di metri, sia il trasferimento nei centri Cas e Sprar della regione. La situazione comunque è tranquilla. La loro situazione, secondo quanto si è appreso, sarà affrontata al termine delle operazioni di smantellamento della vecchia struttura. Un altro gruppo, ben più consistente, di circa 200 persone, invece, ha sbrigato le formalità previste davanti alla tendopoli per avere poi accesso nella struttura. 

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