L'operazione dei carabinieri
2 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Rapinavano i cacciatori, ma volevano anche dettare il proprio dominio mafioso nel territorio di Seminara. Erano questi gli obiettivi della banda sgominata oggi in un’operazione dei Carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di sette persone accusate a vario titolo di rapina, falsificazione di monete, furto, ricettazione, danneggiamento e delitti in materie di armi e di stupefacenti.
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Le indagini hanno accertato che l’organizzazione compiva rapine ai danni di cacciatori ed aveva programmato, appunto, di acquisire il controllo mafioso del territorio di Seminara attraverso condotte violente, soprattutto con l’utilizzo di armi.
Le persone arrestate sono: Domenico Scicchitano, 33 anni, di Seminara; Salvatore Filippo Alampi, 21, di Seminara; Giuseppe Domenico Comandé Laganà, 21, di Seminara; Michele Cilona, 37, di Palmi; Domenico Gioffré, 26, di Seminara; André Oscar Brizzi, 23, di Palmi; Diego Orfeo, 22, di Sinopoli.
IL VIDEO DEGLI ARRESTI E DELLE PERQUISIZIONI
Almeno dieci le rapine denunciate da cacciatori, i responsabili delle quali, esplodendo colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio, hanno imposto alle vittime la consegna dei fucili.
Le indagini dei militari della Compagnia di Palmi, coordinate dal sostituto procuratore dottore Ignazio Vallario, sono state avviate dopo il danneggiamento a colpi d’arma da fuoco ai danni di un’abitazione e di un’autovettura a Seminara ed hanno permesso di documentare i ruoli di Alampi, Scicchitano, Laganà, Orfeo e Brizzi nella commissione di rapine ai danni di cacciatori, tra Palmi e Seminara.
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Gli episodi erano tutti caratterizzati dal medesimo modus operandi, con sopralluoghi preliminari nelle zone delle rapine, l’impiego di due o tre soggetti, travisati e armati di pistola, nonché pianificando le vie di fuga nel territorio aspromontano.
Le indagini hanno permesso di far luce su almeno dieci rapine, commesse fra il novembre 2016 e il settembre 2018, grazie alle quali gli indagati sono riusciti ad impossessarsi di almeno dieci fucili da caccia, abitualmente nascosti nei pressi di casolari disabitati nelle campagne seminaresi, a cui gli indagati potevano facilmente accedere anche di giorno per prelevarle senza destare alcun sospetto.
In alcune rapine, la spregiudicatezza ha condotto i malviventi ad esplodere colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio, per interrompere il tentativo di reazione delle vittime. Lo sviluppo delle attività tecniche ha anche fatto emergere le responsabilità di Alampi e Gioffré sia nella produzione di banconote e monete contraffatte, sia nella loro immissione in circolazione, tramite la spendita in esercizi pubblici.
Gioffré e Cilona si sono resi responsabili di detenzione e spaccio di marijuana. Nel corso delle indagini sono state inoltre documentati altri reati, come il furto di carburante da mezzi parcheggiati, nonché lo stesso danneggiamento ad un’abitazione e un’autovettura a Seminara.
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