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La ricostruzione in 3d dell'omicidio

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VIBO VALENTIA  – Potrebbe essere stato legato ad una vendetta per le tendenze pedofile della vittima l’omicidio di Francesco Fiorillo (NELLA FOTO), di 45 anni, ucciso in un agguato nella frazione Longobardi di Vibo Valentia il 15 dicembre del 2015 (LEGGI LA NOTIZIA).

Francesco FiorilloÈ questa l’ipotesi che viene fatta dal Commissariato di Vibo Valentia e dallo Sco, che stamattina hanno arrestato due persone accusate dell’assassinio, Arcangelo D’Angelo, di 29 anni, difeso dall’avvocato Marco Talarico, e Saverio Ramondino, di 27 anni, difeso dall’avvocato Francesco Sabatino.

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I due arrestati, secondo quanto riferito dagli investigatori, hanno entrambi precedenti per spaccio di droga. Ramondino, tra l’altro, nel 2014, fu vittima di una gambizzazione (LEGGI LA NOTIZIA). Le indagini della polizia di Stato adesso proseguono, sotto le direttive della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, per identificare gli eventuali mandanti dell’omicidio di Fiorillo.

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DELL’OMICIDIO DI FRANCESCO FIORILLO

Per l’omicidio, nel marzo del 2018, era già stato arrestato Antonio Zuliani, di 26 anni (LEGGI LA NOTIZIA). Con i due arresti di stamattina è stato completato il quadro delle responsabilità.

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L’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e svolta dagli investigatori della Squadra Mobile e del Servizio Centrale operativo, ha permesso di arrestare lo scorso mese marzo il giovane Zuliani il cui DNA era stato rinvenuto su un paio di guanti trovati sulla scena del crimine. Le ulteriori investigazioni, svolte grazie a tecniche di indagine tradizionale e a moderni metodi di investigazione scientifico – forense, hanno consentito di acquisire importanti elementi di reità a carico di due giovani ragazzi.

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Nelle indagini si è rivelato fondamentale il gps installato sull’automobile di uno dei due arrestati. Il gps era stato impiantato sulla vettura di uno dei due presunti assassini da una società di assicurazioni. Ed è stata proprio questa apparecchiatura che ha rivelato i movimenti effettuati dall’automobile del presunto omicida di Fiorillo che hanno consentito agli investigatori di inchiodarlo alle sue responsabilità.

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