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Il sindaco Francesco Scalfaro

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CORTALE (CATANZARO) – É stato definitivamente archiviato il procedimento penale a carico del sindaco di Cortale, Francesco Scalfaro, posto agli arresti domiciliari nello scorso mese di luglio nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Dda di Reggio Calabria su un presunto interesse della ‘ndrangheta nella realizzazione di alcuni parchi eolici in Calabria, tra cui quello di Amaroni (LEGGI LA NOTIZIA). La decisione é stata assunta dal Gip di Lamezia Terme, che ha accolto la richiesta della Procura lametina cui la Dda reggina aveva trasmesso, per competenza, il fascicolo riguardante la posizione del sindaco Scalfaro.

Il Tribunale del riesame di Catanzaro, nello scorso mese di agosto, aveva già accolto la richiesta di revoca dell’arresto di Scalfaro presentata dagli avvocati Leopoldo Marchese e Guido Contestabile, difensori del sindaco, disponendone la rimessione in libertà. Subito dopo la pronuncia dei giudici del riesame, il prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino, aveva revocato la sospensione di Scalfaro da sindaco di Cortale, reintegrandolo nella carica.

Al sindaco Scalfaro veniva contestata, in particolare, una condotta corruttiva mirata ad ottenere l’assunzione di un operaio da parte di una ditta impegnata nella realizzazione del Parco eolico di Aamaroni, in cambio di una «collaborazione» e di un’agevolazione da parte dell’Amministrazione comunale di Cortale per l’esecuzione dell’opera.

«Dalle motivazioni del Tribunale del riesame di Catanzaro e dal provvedimento di archiviazione emesso dal Gip di Lamezia – é detto in una nota dei legali di Scalfaro – emerge che, in realtà, nessuna risultanza investigativa vi fosse di specifiche condotte, attive od omissive, di imposizione a carico di Scalfaro e che, dunque, non vi era in atti alcun indizio di colpevolezza, anche minimo, che potesse giustificare una qualsiasi misura cautelare a suo carico».

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