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Adesso tutti correranno a Rossano per intascare il premio, per incassare il dividendo dopo che è giunta la notizia del salvataggio, in zona Cesarini, del Tribunale. Vabbè, salite tutti sul carro. L’importante è il risultato. Le vittorie, si sa, hanno tanti padri, le sconfitte sono orfane. E questa, insomma, è stata una vittoria collettiva. Perché c’era stato uno scippo, figlio di un baratto. Ma tant’è. In questi ultimi 18 anni si è tentato, spesso riuscendovi, di ridisegnare le istituzioni sul territorio secondo le convenienze dei personaggi che di volta in volta hanno fatto scempio dello Stato. Il caso più clamoroso fu il mercato delle vacche per le istituzioni di nuove province che ora, forse, saranno resettate. In materia di riordino di province ogni testa è stata un tribunale. Con situazione grottesche. I più bizzarri sono stati i sardi che sono passati dall’anoressia alla bulimia per poi fermarsi a un peso standard. In Sardegna, giusto per fare un po’ di colore, che è Regione a statuto speciale, nel giro di un quarto di secolo le Province sono passate da tre a otto. Una di queste, la Provincia del Medio Campidano, che conta 103 mila abitati, quindi un numero lontano dal dato capestro imposto dalla vecchia manovra finanziaria, ha, aveva, ancora per poco, non si sa, ben due (dicasi due) capoluoghi. Sanluri (8.866 abitanti) e Villacidro (15.000 abitanti). Nel primo comune risiede la giunta e nel secondo il consiglio. Ora la Sardegna si è emendata e presto ritornerà a quattro Province e poi a zero se il governo ha il coraggio di cancellarle tutte. Più comica è stata la situazione della neo provincia Barletta-Andria-Trani (ribattezzata Bat) la cui legge istitutiva dice che il capoluogo è (contemporaneamente?) a Barletta, Andria e Trani. Ubiquo.
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