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Il Museo Archeologico Nazionale MarTa di Taranto lancia il festival di SanMarTa. Un’iniziativa che fonde musica e archeologia. Per una settimana, proporrà sei reperti archeologici abbinati a sei iconiche canzoni della storia sanremese.
TARANTO – Mentre l’Italia si prepara alla settimana più attesa dell’anno per la musica, il Museo Archeologico Nazionale MarTa di Taranto cavalca l’onda del Festival di Sanremo con un’idea originale e coinvolgente: il Festival di SanMarTa. Un’iniziativa che fonde musica e archeologia, creando un ponte tra passato e presente attraverso un gioco culturale che stimola la curiosità del pubblico.
Festival di SanMarTa: tra reperti e canzoni cult
Per una settimana, il MarTa proporrà sei reperti archeologici abbinati a sei iconiche canzoni della storia sanremese. Gli utenti dei canali social del museo saranno chiamati a esprimere il loro voto, decretando l’accoppiata più suggestiva.
«Questa iniziativa – spiega la direttrice del museo, Stella Falzone – nasce con l’obiettivo di far conoscere la nostra collezione a un pubblico sempre più vasto, anche attraverso l’associazione con le canzoni più celebri della storia del Festival di Sanremo». Un modo innovativo per raccontare il patrimonio archeologico, abbattendo le barriere temporali e rendendo la storia più accessibile grazie alla musica.
Le accoppiate: dal IV secolo a.C. a Sanremo
L’abbinamento tra reperti e brani è stato pensato per evocare suggestioni, talvolta ironiche, talvolta emozionanti.
Il balsamario a forma di colomba (I secolo d.C.) si accompagna perfettamente a Vola Colomba di Nilla Pizzi, richiamando il simbolo di libertà e pace. La terracotta raffigurante una coppia abbracciata (III secolo a.C.) si sposa con 24mila baci di Adriano Celentano, icona dell’amore senza tempo. La lekythos sovradipinta (350-325 a.C.), con una misteriosa donna velata, richiama la malinconica Ma che freddo fa di Nada. La terracotta policroma (fine IV – inizio III secolo a.C.), raffigurante un attore comico ebbro, si abbina alla spensierata Felicità di Al Bano e Romina. Il gruppo fittile dell’ephedrismos (II secolo a.C.), che mostra un vincitore trasportato sulle spalle, è associato a Salirò di Daniele Silvestri, in un parallelismo tra gioco e riscatto.
Un dialogo tra passato e presente
Il festival di SanMarTa è un brillante esempio di come i musei possano rinnovarsi, sfruttando il potere delle piattaforme digitali per coinvolgere il pubblico. La cultura può essere leggera e giocosa, senza perdere la sua profondità.
L’invito è aperto a tutti: seguire il MarTa sui social, scoprire gli abbinamenti e votare il preferito. La sfida è lanciata, e Taranto, con il suo museo, è pronta a salire sul palco della cultura con il ritmo di Sanremo.
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