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MILANO (ITALPRESS) – Il cervello è l’organo principale del sistema nervoso centrale e il centro di controllo delle attività corporee e mentali. Protetto dal cranio e immerso nel liquido cerebrospinale, è costituito da miliardi di neuroni e cellule gliali che lavorano per elaborare e ricordare informazioni, gestire le emozioni e coordinare le funzioni del corpo. Il cervello consuma circa il 20% dell’energia totale del corpo, nonostante rappresenti solo il 2% del peso corporeo, dimostrando l’intensità della sua costante attività. Una delle caratteristiche più sorprendenti del cervello è la neuroplasticità, ovvero la capacità di adattarsi e riorganizzarsi in risposta a nuove esperienze o danni. Grazie a questa flessibilità, il cervello può apprendere e cambiare nel corso della vita. Sono questi alcuni dei temi trattati da Michela Matteoli, professoressa di farmacologia presso l’Humanitas University, direttrice del programma di neuroscienza presso l’Istituto clinico Humanitas, direttrice dell’Istituto di neuroscienze del CNR e socia corrispondente dell’Accademia dei Lincei, intervistata da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Il cervello è l’organo più complesso del nostro corpo. Regola la capacità di pensare, emozionarci, muoversi, ma non tutti sanno che il cervello si forma non solo nel periodo pre-natale, ma arriva fino all’adolescenza – ha esordito – L’altro aspetto è quello della coscienza e della cognizione che molti nostri neuroni cominciano a un certo punto a morire. Negli ultimi anni si è scoperto che durante la vita adulta il nostro cervello ha la capacità di rigenerarsi e cambiare, se viene stimolato – ha sottolineato la professoressa – Si dice che il cervello sia come un muscolo. I neuroni sono connessi gli uni con gli altri e formano reti e circuiti, le sinapsi sono il punto di contatto tra i neuroni, il cuore pulsante delle funzioni del nostro cervello. Le sinapsi continuano a essere attive e a formarsi nel corso della nostra vita ogni volta che impariamo. Quando leggiamo, studiamo, elaboriamo una strategia, le sinapsi si formano e si attivano ed è come una ginnastica – ha ribadito – Il nostro cervello, in sostanza, funziona meglio”.
Matteoli ha scritto alcuni libri sul tema, come per esempio “Il talento del cervello” e “La fioritura dei neuroni”: “E’ importante che il cervello vada incontro a una stimolazione continua: imparare sempre ed essere curiosi, perchè è vero che invecchiando alcune capacità cognitive si riducono, e allora noi dobbiamo mantenere il cervello sempre attivo – ha spiegato – Attraverso l’attività fisica e aerobica manteniamo attivo anche il nostro cervello. Anche l’attività fisica è molto importante per contrastare l’infiammazione”.
Fondamentale è il concetto della riserva cognitiva, soprattutto per chi è avanti con l’età: “La riserva cognitiva viene costruita nel corso della nostra vita. Le forme di demenza senile appaiono più frequentemente in soggetti con cultura più limitata – ha ricordato Matteoli – E’ importante imparare, non dobbiamo mai smettere di farlo. Costruiamo la nostra riserva di sinapsi e neuroni a cui attingiamo nella parte finale della nostra vita, quando il normale invecchiamento porta alla perdita di una parte di essi”.
“La primavera del cervello coincide con una primavera etica. Non è un buon periodo nel mondo, ci stiamo dimenticando che il nostro cervello è cablato per l’empatia, esistono i neuroni specchio che ci permettono di comprendere cosa fanno gli altri – ha riflettuto la professoressa – Questa capacità empatica un pò fa parte del nostro essere e la stiamo pian piano dimenticando, stiamo andando avanti su altre caratteristiche come la scarsa fiducia nei confronti di chi è diverso da noi, costruiamo mura e protezioni che in realtà ci bloccano nello sviluppo”.
E sull’infiammazione cronica del cervello: “Può avere un effetto su Parkinson o Alzheimer: prima si pensava che fosse una conseguenza, ora sappiamo che contribuisce invece – ha ribadito – Basta che alcuni geni del sistema immunitario siano mutati ed ecco che si ha una suscettibilità maggiore all’Alzheimer”. Infine, il consiglio dell’esperta per mantenere attivo e ‘giovanè il cervello: “Imparare, mai chiudersi, mai smettere di essere curiosi, di confrontarsi con gli altri. E poi, oltre all’attività fisica, mantenere attivi i rapporti sociali. Chi vive da solo ha un carico infiammatorio più alto rispetto a chi ha un’attività più intensa – ha concluso – E infine il giusto sonno”.

– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).

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