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Dormire o perire? Tra le braccia di Caronte oppure tra quelle di Morfeo? La seconda, direi. Ma come si fa con lo scirocco africano che ti abbraccia anche di notte? Come fece quel signore calabrese che soffriva di un’insonnia patologica. Una forma cronica e crudele. A nulla gli valsero le indagini mediche e le relative cure. Un inferno sino a quando l’infermo medesimo, provando e riprovando, si accorse che c’erano solo due luoghi che potevano placare l’implacabile tormento. Il treno e il cinema. Viaggiare tutte le notti per guadagnare qualche ora di sonno era, però, impossibile. La sala del cinema (con uso di teatro), invece, era più praticabile. E così visse per lunghi anni, sbirciando improbabili frammenti di celluloide introiettando, senza assumerla, tutta la storia del cinema mondiale oppure qualche rivista d’avanspettacolo. Un’altra volta racconterò di come si dorme a teatro.

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