X
<
>

La sede dell'Asp di Cosenza

Share
3 minuti per la lettura

Asp di Cosenza, la gara per la vigilanza e il portierato funestata dalle sentenze.


COSENZA – Ombre e luci sull’appalto per l’affidamento della vigilanza e il trasporto valori dell’Asp di Cosenza. Dopo l’audio dei membri di commissione di gara, circolato nei mesi scorsi e pubblicato dal Quotidiano, riguardo presunte anomalie nella gestione della gara, spunta anche una sentenza del Tar di Catanzaro che potrebbe pregiudicare la partecipazione di una delle aziende coinvolte, la stessa che da anni è in regime di proroga proprio all’interno dell’Asp di Cosenza.

GARA ASP DI COSENZA, LA SENTENZA DEL TAR


L’ultima riunione della commissione di gara risale al 24 gennaio scorso. Il punto era chiarire le “offerte anomale” delle due società ai primi posti in graduatoria. Da un lato il lotto riguardante la vigilanza armata, la videosorveglianza e il trasporto valori. Circa 25,4 milioni di euro il suo valore presunto. Dall’altro quello di reception e portierato, poco più di sette milioni di euro. Per il primo lotto, con un punteggio di 97,4, è in testa la Rti Coral securitas – La Torpedine, per il secondo lotto invece, con punteggio di 99,1, la Sicurtransport/Codis. Entrambi con punteggio pieno sul lato “tecnico” ma con un’offerta economica poco vantaggiosa.
La commissione composta dagli ingegneri Gianfranco Abate, Francesco Treviso e Piercarlo Miglio chiude l’istruttoria in positivo per le due ditte. Le giustificazioni sui prezzi poco vantaggiosi per l’Asp, infatti, sono state ritenute “esaustive e dettagliate”.

SI ADDENSANO DUBBI SULL’APPALTO


Dunque si va avanti, mentre sull’intero appalto continuano ad addensarsi dubbi. L’ultimo in ordine di tempo riguarda la sentenza del Tar di Catanzaro depositata proprio il trentuno gennaio 2025. Il ricorso de La Torpedine contro l’annullamento della gara della Regione Calabria per il portierato è stato respinto. Il problema starebbe in carichi pendenti con l’Agenzia dell’entrate per oltre due milioni di euro, più altre procedure ancora in essere che avrebbero portato all’esclusione della società dalla gara regionale.

IL MESSAGGIO CIRCOLATO

Ma non all’Asp di Cosenza, che nelle ultime settimane sembra essere chiusa in un silenzio tombale (con possibile addio del direttore generale Graziano, direzione Crotone). E poi c’è quel messaggio vocale circolato per settimane da telefono a telefono. «Qua è come se giocassimo con due mazzi di carte». Dall’altra parte a parlare c’è uno dei componenti della commissione con il compito di valutare le offerte a chiusura. La segnalazione riguarda proprio l’assegnazione dei punteggi. Diverse le “non corrispondenze” che potrebbero rivelarsi «un’arma a doppio taglio». Nel vocale la cosa viene spiegata in maniera piuttosto confusa. Il ragionamento di fondo è che l’intera procedura si presta ad una serie di ricorsi che potrebbero affossarla del tutto. O meglio, ad una presunta strategia.

«Qualcuno è stato zitto – si ascolta – ed è un’arma a doppio taglio. Se vinco mi sto zitto, se non vinco faccio ricorso». Il messaggio si conclude con una necessità: ricontrollare l’intera documentazione dall’inizio, facendo molta attenzione a cifre e criteri di assegnazione dei punteggi.
Poi la chiosa: «È come lavorare con due mazzi di carte differenti, non si possono fare le valutazioni tecniche in questo modo». Questioni che, stando ai verbali, per le commissioni sono state “superate”.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE