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Emis Killa

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A poco meno di due settimane dal Festival di Sanremo 2025, Emis Killa si ritira dalla gara; è indagato nell’inchiesta degli ultras delle curve milanesi


«APPRENDO oggi (29 gennaio 2025; ndc) dai giornali che sono indagato (a me è stato notificato esclusivamente il daspo, che è un atto amministrativo e non penale) e se questo corrisponderà al vero sarà importante che l’indagine faccia il suo corso e la magistratura possa lavorare in serenità senza polemiche o pressioni e circhi mediatici». Emis Killa ha scritto questo ieri sui social, annunciando il suo ritiro dal prossimo festival di Sanremo. «Dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo con la canzone “Demoni” – ha aggiunto il cantante. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare».
Ora i cantanti partecipanti restano in 29. E Killa non verrà sostituito tra i big in gara a Sanremo 2025.

Il nome di Emis Killa, all’anagrafe Emiliano Rudolf Giambelli, era comparso lo scorso autunno negli atti dell’inchiesta sugli ultras delle curve milanesi di San Siro come una figura che aveva “rapporti” con il capo dei tifosi rossoneri Luca Lucci, vicino anche a Fedez, non indagato in questa indagine, e ad altri cantanti. Lo scorso 30 settembre il rapper, ai tempi non ancora indagato e poi iscritto per associazione per delinquere, era stato perquisito nella sua abitazione a Vimercate, nel Milanese, dove gli agenti avevano trovato sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente, un taser e quasi 40mila euro in contanti.

A quanto emerso dagli accertamenti, il suo legame con Lucci e altri ultras milanisti finiti al centro dell’inchiesta si concretizzava anche nella barberia “Italian Ink” di Monza, considerata la cassaforte del capo ultras e gestita dallo stesso Emis Killa insieme al tifoso Fabiano Caputo, a sua volta arrestato nell’autunno del 2024.
Il rapper, inoltre, era stato identificato, insieme ad altri ultras rossoneri tra cui Francesco Lucci, fratello di Luca, in seguito a un’aggressione a uno steward avvenuta a San Siro durante la partita Milan-Roma dell’11 aprile scorso. Avrebbe avuto rapporti stretti di amicizia anche con altri personaggi considerati dagli inquirenti vicini alle cosche calabresi, come Alfonso Cuturello e Antonio Favasuli.

A dicembre, poi, il cantante è stato destinatario di un Daspo di tre anni, emesso dal questore di Milano Bruno Megale, in quanto “la gravità” delle sue “condotte” ha consentito di “formulare un giudizio di pericolosità grave, attuale e concreto.” Proseguono intanto le indagini sugli altri filoni dell’inchiesta, tra cui anche quello su Emis Killa e altri ultras.
«Confido che tutto si risolverà al più presto, per il meglio, – ha aggiunto Killa – e spero di poter affrontare in futuro un Festival in cui ad essere centrale sia la musica, poter portare la mia canzone, parlare solo di quella e divertirmi, come avrebbe dovuto essere quest’anno e come è giusto che sia per tutti gli Artisti che decidono di mettersi in gioco e partecipare alla gara».

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