La sede scout finita nel mirino
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L’esito del sopralluogo dei carabinieri di Isola. Contro il murale della sede scout non colpi d’arma da fuoco ma picconate
ISOLA CAPO RIZZUTO – Dai primissimi accertamenti dei carabinieri, sarebbe da escludere che siano stati provocati da colpi d’arma da fuoco quegli inquietanti fori sul murale dedicato a Baden Powell realizzato lungo la parete esterna della sede scout, nei locali della parrocchia, a due passi dal Duomo. Chi ha bucherellato il murale, secondo un’ipotesi avanzata dai militari della Tenenza di Isola Capo Rizzuto nel corso di un sopralluogo, potrebbe aver utilizzato uno “strumento a punta”.
Almeno così è scritto nelle relazioni di servizio degli investigatori. Una picozza? Un cacciavite con martello? Un trapano? Difficile dirlo. L’unica cosa certa è che, subito dopo il sopralluogo chiesto dal parroco, don Francesco Gentile, i carabinieri hanno accolto in caserma il sacerdote che ha presentato formale denuncia per i danneggiamenti. L’ennesima. Oltre al murale come si ricorderà, è stata presa di mira anche una targa dedicata a Baden Powell.
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STATUA DECAPITATA
Don Gentile ha un faldone pieno zeppo di querele contro ignoti per lo stillicidio di intimidazioni subite da quando si è insediato, imprimendo un nuovo corso dopo l’affaire Misericordia, per il quale finì in carcere per mafia, venendo poi condannato, il suo predecessore, don Edoardo Scordio. L’ultimo raid risale a qualche mese fa, quando fu addirittura decapitata la statua di Antonio Rosmini, il grande filosofo e teologo venerato dal 2007 come beato dalla Chiesa cattolica che nacque a Rovereto, in provincia di Trento.
LE INDAGINI
Le indagini dei carabinieri sono appena iniziate. Il parroco, come già riferito dal Quotidiano, è preoccupato perché gli scout sono “terrorizzati”. Ha piazzato videocamere ovunque, nei locali della parrocchia, campetti compresi, perché le azioni vandaliche sono state numerose. L’unico locale in cui non è installata la visosorveglianza è proprio la sede scout perché dà su una via pubblica, in pieno centro, e il parroco riteneva che non ce ne fosse bisogno. Chi ha preso di mira murale e targa è entrato in azione nei giorni scorsi, anche se molti se ne sono accorti durante un incontro per la presentazione dell’ultimo libro di Marisa Manzini, sostituta procuratrice generale di Catanzaro. L’episodio non è riconducibile all’incontro con Manzini perché sarebbe avvenuto alcuni giorni prima, comunque.
GLI INTERROGATIVI
Intanto, serpeggia malessere tra i ragazzi. In particolare, il murale fu inaugurato qualche anno fa in omaggio a don Gianni Zamperini, il sacerdote che fondò il gruppo scout. I carabinieri cercano di capire chi può avercela con dei giovani impegnati nel sociale.
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