L’elisoccorso in prossimità del Chidichimo (foto d’archivio)
INDICE DEI CONTENUTI
- 1 ELISOCCORSO DA COSENZA NON È POTUTO INTERVENIRE
- 2 L’UOMO MORTO PER UN INFARTO ACUTO
- 3 L’ALLERTA DEL 118 PER L’ELISOCCORSO MENTRE ERA IN AMBULANZA
- 4 DUE FATALI ORE DI RITARDO, OLTRE LA “GOLDEN HOUR”
- 5 L’ACCERTAMENTO CLINICO HA APPURATO SI TRATTASSE DI INFARTO
- 6 UTIC PRESENTE AL GIANNETTASIO DI ROSSANO
- 7 LA FOLLA AI FUNERALI
L’uomo, di 62 anni, colpito da infarto acuto. Ennesimo caos nei soccorsi. Il volo da Cosenza non era disponibile
TREBISACCE – La storia, quella legata ad una sanità che non sa rispondere alle esigenze dei cittadini e, tantomeno, ai soccorsi in emergenza urgenza, si ripete. R.F., 62 anni originario di Albidona, colpito da infarto acuto, è morto in attesa di un soccorso arrivato con circa due ore di ritardo.
Sicuramente R.F., imbianchino noto e stimato, poteva essere salvato se solo fosse giunto in tempo all’ospedale di Castrovillari dove l’equipe medica dell’Emodinamica era già stata allertata sull’arrivo del paziente.
ELISOCCORSO DA COSENZA NON È POTUTO INTERVENIRE
L’elisoccorso che staziona a Cosenza non sarebbe potuto intervenire perché impegnato per un’emergenza, sempre nell’Alto Jonio cosentino, ad Alessandria del Carretto e, a Trebisacce, di conseguenza, sarebbe stato inviato l’elisoccorso partito da Lamezia Terme con i tempi dilatati, i ritardi accumulati e la conseguenza mortale.
L’UOMO MORTO PER UN INFARTO ACUTO
L’uomo, che ha due fratelli professionisti in campo medico-sanitario, un neurologo e un infermiere professionale dell’ospedale Chidichimo di Trebisacce, era al lavoro quando ha accusato un dolore insistente che dallo stomaco saliva al petto.
Sollecitato dalla moglie si è recato al pronto soccorso dell’ospedale di Trebisacce dove i medici in servizio hanno attivato tutte le procedure che il protocollo sanitario prevede in questi casi. Sottoponendolo ad opportune analisi di laboratorio che hanno diagnostica l’infarto per il paziente.
L’ALLERTA DEL 118 PER L’ELISOCCORSO MENTRE ERA IN AMBULANZA
Allertata la centrale operativa del 118 per chiedere l’intervento dell’elisoccorso, mentre era a bordo dell’ambulanza medicalizzata che dal Pronto Soccorso di Trebisacce lo stava trasportando presso la zona di atterraggio dell’elisoccorso per essere trasferito a Castrovillari.
Pochi minuti prima di essere accolto nell’elicottero di soccorso, il paziente, nonostante tutti i tentativi esperiti dal medico-anestesista e dal fratello infermiere professionale, presenti sull’ambulanza, è andato in arresto cardiaco ed è deceduto.
Una tragedia che accomuna le comunità di Albidona e Trebisacce con l’Alto Jonio cosentino che paga con la vita di R.F. l’ennesimo caso di sanità disorganizzata. Lasciando nello sconforto più totale la moglie, la madre, le due figlie, i 5 fratelli, i familiari tutti e le due comunità dove R.F. era conosciuto e stimato non solo per le sue apprezzate qualità professionali. Ma anche come persona cordiale, rispettosa e da tutti benvoluta per il carattere mite e socievole.
DUE FATALI ORE DI RITARDO, OLTRE LA “GOLDEN HOUR”
Circa 2 ore di ritardo, per una grave emergenza cardiologica, sono davvero tante e ben oltre la fatidica “golden hour”. Cioè la soglia di un’ora entro cui il paziente infartuato deve essere messo nelle condizioni di raggiungere una struttura sanitaria idonea a fronteggiare un problema cardiaco con cure mediche tempestive ed appropriate attraverso cui accrescere le possibilità di sopravvivenza del paziente.
L’ACCERTAMENTO CLINICO HA APPURATO SI TRATTASSE DI INFARTO
Nel caso di R.F., l’accertamento clinico che appurava si trattasse di infarto, sarebbe avvenuto alle 10 e 30. Mentre l’elisoccorso sarebbe giunto a Trebisacce solo alle 12 e 20, ovvero con quasi due ore di ritardo rispetto ai protocolli di casi analoghi e del “golden hour” salvavita. Ritardo che si è rivelato fatale per l’uomo infartuato. A tragedia compiuta, in tanti si sono chiesti come mai, considerato il prevedibile ritardo dell’elisoccorso, il paziente non è stato trasferito a Castrovillari. Con l’ambulanza per accorciare i tempi del soccorso.
C’era una volta l’UTIC (Unità traumatologia intensiva cardiologica) presso il Reparto di Cardiologia dell’Ospedale Chidichimo di Trebisacce.
Un reparto diretto dalla cardiologa Liliana Donnangelo con l’aiuto dottore Pierluigi Aragona ed un equipe di cardiologia di eccellenza con Mario Chiatto e Franco Gallicchio, che di vite ne hanno salvate tante e di infarti ne hanno curati tanti. Tutto smantellato dalla politica in nome del rapporto costo-denaro.
UTIC PRESENTE AL GIANNETTASIO DI ROSSANO
Nel vasto comprensorio della Sibaritide e del Pollino, l’Utic è presente a nel Giannettasio di Rossano e nel Ferrari, con l’emodinamica, a Castrovillari. Trebisacce ha pianto altre vittime di una sanità che sempre più spesso ignora il valore di una vita umana. Nell’immediatezza della chiusura dell’Utic, una donna, la signora Russo, è deceduta in ambulanza mentre veniva trasferita a Rossano. Con la viabilità che ci ritroviamo è difficile rispettare il “Golden Hour.
E, questo, è stato uno dei motivi per i quali il Consiglio di Stato, con sentenza del 2016, ha disposto il ripristino delle funzioni dell’ospedale Chidichimo per acuti, annullando, di fatto, il decreto dell’allora Presidente della Regione e Commissario della sanità calabrese, Giuseppe Scopelliti. Che aveva trasformato l’ospedale in Capt (Centro di assistenza primaria territoriale). In barba ad ogni considerazione tanto sull’utenza prevalentemente collinare e montana dell’Alto Jonio, quanto per la considerazione del Chidichimo ospedale di frontiera la cui chiusura agli acuti ha dimostrato, nel tempo, un notevole incremento della spesa sanitaria fuori regione.
LA FOLLA AI FUNERALI
Al funerale dell’uomo, celebrato ad Albidona suo paese natale, a cui ha partecipato una folla notevole, i suoi familiari, nonostante il dolore e lo sconforto procurato dalla perdita del loro congiunto, hanno ringraziato tutti gli operatori della sanità del “Chidichimo”. Per quanto hanno potuto fare, dimostrando dignità e compostezza esemplari.
TI potrebbe interessare
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA