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Election gate calabrese, in attesa della decisione definitiva Conte torna sul caso Gentile-Orrico e denuncia: «Ci si avvia verso una grande ingiustizia»
ROMA – Nuovo capitolo nella vicenda che vede contrapposti da un lato Andrea Gentile (Forza Italia) e dall’altro Laura Orrico (Movimento 5 Stelle) ed Elisa Scutellà (M5S) che sarà poi effettivamente quella che perderà il seggio in caso di vittoria di Gentile.
Il casus belli è legato al seggio alla Camera dei deputati conteso tra Gentile e Orrico e la vicenda è ormai giunta alle battute finali. Nelle prossime ore, dopo che la Giunta per le elezioni ha ascoltatole parti in causa, arriverà il verdetto che assegnerà il seggio. A commentare il probabile esito è lo stesso Giuseppe Conte che alla stampa ha dichiarato: «Ci si avvia verso una grande ingiustizia».
Secondo Conte «si sta reinterpretando il voto degli elettori calabresi in modo non conforme alle indicazioni del ministero dell’Interno. Qui c’è la ferita originaria. Il Ministero dà indicazioni e successivamente vengono ribaltate. Lì è la prima ferita all’esercizio del diritto democratico. E poi c’è il fatto che si scopre che tutte le persone che hanno avviato il ricorso non erano neppure registrati come rappresentanti di lista. Come è possibile che io non sono andato immediatamente dall’autorità a dire c’è del falso nel verbale? Perché solo dopo qualche anno hanno fatto ricorso?».
IL LUNGO ITER DEL CASO GENTILE-ORRICO CONTESTATO DA CONTE
L’iter per giungere alla decisione è stato indubbiamente lungo, e a renderlo tale anche il tempo dedicato dalla Giunta alla modifica dei criteri di nullità delle schede: nella consueta revisione delle ‘istruzioni’ ai seggi, ha deciso, dopo lunghe discussioni e scontri con il M5S, di eliminare dai casi di schede invalide quelle in cui l’elettore aveva tracciato un segno su più liste collegate a un unico candidato all’uninominale. Una norma etichettata dal M5s come ‘salva Gentile’ perché avrebbe permesso di recuperare al candidato azzurro un certo numero di preferenze.
Erano 484 quelle che lo separavano da Orrico. Il divario, nel riconteggio operato dalla Giunta su un campione di sezioni, è stato colmato e non solo con le schede plurivotate (quasi 300 quelle riassegnate a Gentile). Dalle urne sono emerse anche schede bianche che sono state considerate valide perché su di esse è stato trovato un segno «a volte facilmente visibile altre volte meno». In tutto 440, il 10% del totale, mentre di solito la rivalutazione delle bianche ne salva il 3%. Di queste, 320 sono state assegnate a Gentile.
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