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Durante l’interrogatorio di garanzia la professoressa di Castellammare di Stabia risponde al Gip: nega gli abusi, parla di estrapolazione di conversazioni.


CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI)- È durato oltre tre ore l’interrogatorio di garanzia della professoressa di sostegno arrestata con l’accusa di aver abusato sessualmente di sette alunni. La 40enne, difesa dall’avvocato Francesco Cappiello, ha respinto con forza tutte le accuse, sostenendo di essere innocente.

Al Gip l gip Luisa Crasta, la donna ha negato di aver avuto rapporti sessuali con i minori. Sostenendo altresì che le conversazioni che hanno portato all’arresto riguardano esclusivamente uno dei ragazzi coinvolti. Secondo la docente, le conversazioni in questione sono state estrapolate dal loro contesto originario e interpretate in modo errato. La donna ha spiegato al giudice che si trattava di dialoghi che riguardavano esclusivamente uno dei sette alunni. Dialoghi che avevano un carattere del tutto diverso da quello contestatole.

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La professoressa ha ribadito più volte di avere «la coscienza pulita» e di essere vittima di un grave ingiusto. Ha sottolineato come le accuse mosse nei suoi confronti siano infondate e abbiano profondamente danneggiato la sua reputazione. Al centro dell’attenzione degli inquirenti ci sono alcune conversazioni tra la professoressa e uno dei ragazzi. Questi sarebbero state utilizzate come prova per sostenere le accuse di violenza sessuale. La difesa, tuttavia, sostiene che queste conversazioni sono state interpretate in modo parziale e distorto, senza considerare il contesto in cui sono avvenute.

CASTELLAMMARE: DOPO L’INTERROGATORIO DI GARANZIA DELLA PROFESSORESSA ARRESTATA PER ABUSI SUGLI ALUNNI SI ATTENDE LA DECISIONE DEL GIP

La credibilità delle accuse poggia su una serie di elementi, tra cui le testimonianze dei minori e le chat intercettate. La difesa, dal canto suo, punta a dimostrare che queste prove non sono sufficienti a provare la colpevolezza della donna e che le conversazioni in questione possono essere interpretate in modo diverso. Si attende ora la decisione del giudice che dovrà valutare attentamente tutti gli elementi raccolti e decidere se confermare o meno la misura cautelare in carcere.

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