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Calabria Verde accusata di non pagare il Tfr ai lavoratori della sorveglianza idraulica: il sindacato Snalv Confsal pronto ai ricorsi davanti al giudice del lavoro.


LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Si è tenuta venerdì 10 gennaio 2025, presso l’Hotel Class Best Western, un’assemblea generale dei lavoratori della sorveglianza idraulica, dipendenti di Calabria Verde. Organizzata da Snalv Confsal, l’incontro ha visto la partecipazione di numerosi lavoratori e dei rappresentanti sindacali. Tra questi Pietro Epifanio, neo Segretario Regionale del comparto Forestazione e sorveglianza idraulica; Massimo Arena, Coordinatore Nazionale del Comparto Enti Locali e Maria Mamone, Segretario Generale. Erano presenti, inoltre, Mario Smurra, Vice Segretario Generale Nazionale Fna, e numerosissimi lavoratori della sorveglianza idraulica.

Durante l’assemblea è stato evidenziato come Snalv Confsal sia stato l’unico sindacato che, da subito, ha sollevato la questione dell’illegittimità della L.R. 27/2024, nella parte in cui prevedeva la possibilità di applicare due contratti: uno pubblico e uno privato, ai sorveglianti idraulici. Le ragioni del sindacato Snalv Confsal, a sostegno dei lavoratori della Sorveglianza idraulica, dopo avere avuto il conforto delle varie sentenze giudiziali, sono state riconosciute anche dal Governo nazionale con l’impugnativa per illegittimità costituzionale della legge in oggetto.

Snalv Confsal, avvisa, che continuerà la battaglia per l’applicazione dell’unico contratto legittimamente applicabile a tali lavoratori. Ossia il Ccnl Funzioni locali, chiedendo il legittimo inquadramento retributivo dei dipendenti che, nel passaggio dal contratto pubblico al contratto privato, per effetto dell’inquadramento nella cat. B1, sono stati e sono ingiustamente penalizzati con una decurtazione annua che varia da 2.000,00 euro a 3.000,00 euro.

IL SINDACATO SNALV CONFSAL PRONTO AI RICORSI DAVANTI AL GIUDICE DEL LAVORO CONTRO CALABRIA VERDE

L’Azienda Calabria Verde potrebbe attribuire, ai dipendenti transitati nel comparto pubblico, un assegno ad personam pari alla differenza retributiva tra vecchio contratto privatistico e nuovo inquadramento con il contratto Funzioni Locali, riassorbibile nel corso degli anni con gli avanzamenti di carriera. In questo modo si potrebbero evitare inutili contenziosi, cui l’Azienda Calabria Verde dovrà comunque far fronte.

In assenza di risposte da parte dell’Azienda Calabria Verde, è stato preannunciato che saranno depositati i ricorsi innanzi al giudice del lavoro. Questi per chiedere l’adeguamento della retribuzione in misura non inferiore a quella percepita precedentemente. L’azienda Calabria Verde pare non abbia dato risposto ai dipendenti in merito al Tfr maturato negli anni pregressi. «È stato anche deciso -informano dal sindacato- che saranno inviate le diffide per richiedere la certificazione del Tfr maturato per ciascun dipendente. L’indicazione di dove si trova tale Tfr e la richiesta di liquidazione dello stesso».

«Anche in questo caso, in assenza di risposte da parte di Calabria Verde, i lavoratori procederanno ad adire le vie legali. Serviranno per ottenere la liquidazione di quanto spettante. Lavoratori che hanno cinque anni di tempo per richiedere la liquidazione del Tfr prima che intervenga la prescrizione. E, in assenza di certezze in merito al destino di tale Tfr, i lavoratori e lo Snalv Confsal non rimarranno inerti. Snalv Confsal si dichiara: «sempre disponibile al confronto con l’Azienda Calabria Verde e con la Regione Calabria. Al fine – precisano- di trovare una soluzione condivisa rispetto alle legittime richieste dei dipendenti».

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