Case popolari a Catanzaro
3 minuti per la letturaIn 5 anni assegnati solo 4 alloggi su 2500, emerge anche questo dall’inchiesta che coinvolge l’Aterp e che ha portato ad 8 arresti tra cui un consigliere comunale e due funzionari pubblici
CATANZARO – Un sistema parallelo che inquinava l’assegnazione delle case popolari, e che aveva trasformato l’Aterp – l’Ente che gestisce, nell’interesse del Comune, gli alloggi di proprietà comunale assegnati ai cittadini che versano in situazioni di particolare disagio socioeconomico – in una sorta di agenzia immobiliare.
Nelle oltre 300 pagine dell’ordinanza, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, Mario Santoemma, traccia il modus operandi che ruota attorno a quello anche gli inquirenti definiscono “Sistema Aterp”, gestito da funzionari pubblici infedeli (che in molti casi sollecitavano occupazioni abusive delle case popolari, in genere localizzate nell’area sud della città capoluogo, a maggiore disagio abitativo. Come delineato dagli inquirenti), politici e faccendieri.
Anche l’ufficio Patrimonio, messo al corrente delle irregolarità effettuate nell’assegnare gli alloggi popolari, si gira dall’altra parte. E nonostante l’Ente vantasse crediti per circa 11milioni di euro, per via delle tante e decennali morosità, nessuno attivava i procedimenti di riscossione o aveva mai aggiornato gli elenchi dei morosi. Di 400 alloggi Aterp presenti su Catanzaro – ad esempio -, solo 150 sono regolarizzati, mentre degli altri 250, occupati abusivamente, non hanno mai chiesto la regolarizzazione.
In molti casi, le indagini hanno appurato che l’assegnazione dell’alloggio era effettuata secondo tariffe che subivano variazioni a seconda di chi portava avanti in quel momento l’attività, ed eludendo la normativa vigente. In poche parole, chi voleva la casa, sostanzialmente, era disposto o subiva la richiesta di corresponsione di denaro o di altre utilità.
L’ATERP GESTISCE 2500 ALLOGGI E IN 5 ANNI NE HA ASSEGNATI SOLO 4
L’Aterp gestisce in totale 2500 alloggi, ed in cinque anni, da giugno 2019 (periodo di pubblicazione della graduatoria vigente) a oggi gli uffici hanno assegnato solo 4 alloggi; ed hanno proceduto alla riacquisizione solo di 10 alloggi. Corto circuito che ha tramutato, come evidenziato nell’ordinanza, le originarie assegnazioni degli alloggi in “assegnazioni a tempo indeterminato. Anche là dove dismessi dall’occupante”. Addirittura, un dipendente dell’Ente, era riuscito a sistemare l’intera famiglia, facendo assegnare, oltre a sé stesso, anche ai rispettivi sei figli, un alloggio ciascuno, pur non avendo titolo e scavalcando di netto, chi era in graduatoria da anni.
Un sistema marcio che, solo grazie alla denuncia di un funzionario onesto – deceduto nel corso delle indagini – e di una donna vittima di proposte indecenti da parte di un dipendente dell’ente,– hanno fatto partire l’indagine nel 2022 che ha portato venerdì mattina gli uomini del Comando Provinciale Carabinieri e degli agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Digos della Questura di Catanzaro, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, all’arresto di otto persone, di cui due in carcere e sei ai domiciliari. Con l’accusa di associazione finalizzata alla commissione di falsi materiali e ideologici commessi da pubblici ufficiali in atti pubblici, corruzione, concussione e omissione di atti d’ufficio, nonché induzione indebita a dare promettere utilità, tentato peculato, tentata truffa aggravata, invasione di terreni o edifici.
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