Antonino Vadalà
1 minuto per la letturaREGGIO CALABRIA – Torna in Italia ed una volta espletate le formalità di rito (foto segnalamento, ordinanza custodia cautelare) negli uffici di Polizia giudiziaria dell’aeroporto di Fiumicino, Antonino Vadalà sarà subito trasferito nel carcere di Rebibbia.
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L’uomo era stato fermato e poi rilasciato dalla autorità slovacche poiché sospettato di essere coinvolto nell’omicidio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata, proprio mentre il giornalista lavorava ad un’inchiesta sui legami tra la politica slovacca e la ‘ndrangheta.
Le indagini, che hanno portato alla sua estradizione, coordinate dalla Dda di Venezia, sono state condotte dal Gico, seconda sezione Criminalità organizzata del nucleo Polizia economico finanziaria di Venezia, con il supporto operativo per l’estero dello Scip, Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Criminalpol, in sinergia con le autorità di coordinamento di giustizia europee e le autorità slovacche.
La Procura lagunare ha indagato Vadalà per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio e autoriciclaggio, per aver creato insieme ad altri componenti della banda di matrice ‘ndranghetista dei canali commerciali leciti da utilizzare per l’importazione di droga dal Sudamerica e gestito singole operazioni di importazione finanziando l’acquisto di stupefacente grazie a sue società.
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