Una struttura turistica
INDICE DEI CONTENUTI
Il giro d’affari delle mafie nel turismo è di 3 miliardi; Il presidente di Demoskopica: «Primato della ‘ndrangheta»
I TENTACOLI sul turismo fruttano alle cosche oltre tre miliardi di euro all’anno. A tanto ammonta il giro d’affari delle mafie nel settore in Italia. Ma il primato assoluto spetta alla ‘ndrangheta, che gestisce business turistici per 1 miliardo e 650 milioni, ovvero il 50% degli introiti totali. I dati emergono da uno studio realizzato da Demoskopika, che ha stimato l’attività di welfare criminale delle mafie sul turismo elaborando dati di Unioncamere, Direzione investigativa antimafia, Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Istat e Banca d’Italia.
Secondo Demoskopika, si tratta di «un’attività sempre più pervasiva di controllo del territorio che metterebbe a rischio quasi 7mila imprese attive, pari al 14,2 per cento su un totale di oltre 48mila realtà a “rischio default”». L’infiltrazione mafiosa si insinua soprattutto in quelle imprese già piegate e indebolite dalla crisi economica, più vulnerabili all’appeal delle mafie, che dispongono di ingenti somme di denaro da ripulire e quindi tendono ad accaparrarsi le aziende in difficoltà.
RISCHIO INFILTRAZIONI
I dati in base ai quali è stato misurato il rischio di infiltrazione mafiose nel settore turistico italiano sono le imprese turistiche, in particolare alberghi e ristoranti, confiscate alla criminalità organizzata, le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, il numero delle richieste di avvio di istruttorie antimafia connesse al Pnrr e i provvedimenti interdittivi antimafia emessi dalle Prefetture.
‘NDRANGHETA E TURISMO: IL DATO IN CALABRIA; SECONDO DEMOSKOPICA NESSUN PRIMATO
La Calabria, sebbene non sia al primo posto, si colloca al nono posto nella classifica dei sistemi turistici regionali che presentano i rischi più elevati di infiltrazione mafiosa nel tessuto economico. Il primato in questa triste classifica spetta però alla Campania. Ma il racket sul turismo è una costante nei processi di ‘ndrangheta. E non solo in Calabria. Proprio oggi approda in Cassazione il processo contro il clan Mannolo di San Leonardo di Cutro, che imponeva un giogo mafioso ultraventennale sull’economia turistica della zona.
GIUBILEO 2025
«L’Italia è oramai un Paese a quasi assoluta dominanza ‘ndranghetista – ha detto il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – soltanto il sistema camorristico sembra minare il predominio delle ‘ndrine sul sistema turistico italiano». L’attenzione ora è concentrata sul Giubileo 2025, l’evento del nuovo anno, che stuzzica gli appetiti delle mafie. Un allarme in tal senso lo aveva già lanciato la Dia.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA