Il bancomat fatto esplodere
2 minuti per la letturaBancomat fatto esplodere e poi svaligiato a Sant’Antonio la Macchia, in frantumi le vetrate vicine, usata la cosiddetta tecnica della marmotta
POTENZA – È DI CIRCA 20mila euro il bottino del colpo messo a segno nella notte tra ieri e venerdì a Sant’Antonio la Macchia.
Nel mirino dei ladri è finito lo sportello bancomat della Banca del Mezzogiorno, ex Banca popolare di Bari installato nella vetrata apposta all’ingresso degli uffici periferici del Comune.
Tutto è avvenuto verso le 4 del mattino con un’esplosione che ha mandato in frantumi gran parte della vetrata d’ingresso alla sede dell’ufficio tributi e dello sportello unico per l’edilizia del Comune, squarciando lo sportello bancomat.
Dai primi accertamenti effettuati dagli investigatori intervenuti sul posto, la tecnica utilizzata sarebbe quella della marmotta. Una lunga pala rivestita di esplosivo che viene inserita nello sportellino da cui di norma fuoriescono le banconote. Una tecnica particolarmente diffusa tra le bande criminali pugliesi, che di solito richiede la cooperazione tra almeno due persone. La stessa utilizzata anche a fine agosto per un altro colpo del genere in una città, Potenza, dove non c’è memoria di precedenti. Anche tornando indietro di diversi anni.
BANCOMAT FATTO ESPLODERE A SANT’ANTONIO LA MACCHIA, I CASI PRECEDENTI
Quest’estate i ladri, non ancora identificati, avevano presa di mira lo sportello bancomat della filiale delle Poste italiane di un’altra zona periferica del capoluogo, Bucaletto.
Proprio le similitudini tra i due episodi, quindi, lascerebbero pensare a un collegamento, come pure alla presenza di almeno un “basista” locale della “batteria” entrata in azione: qualcuno in grado di indicare dove colpire e le vie di arrivo e di fuga più sicure da utilizzare. Quantomeno per evitare le telecamere delle caserme dei carabinieri e dei vigili del fuoco poco distanti, sulla via Appia, prima dell’ingresso sulla Basentana.
A dare l’allarme subito dopo l’esplosione è stato un agente della ditta di vigilanza privata che presidia giorno e notte gli uffici comunali da una guardiola a una decina di metri in linea d’aria di distanza dalla vetrata distrutta. L’uomo è rimasto illeso, nonostante lo spavento.
Prima di andarsene i ladri hanno anche bucato le gomme dell’auto della vigilanza, per evitare il rischio di un inseguimento.
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