Un momento del concerto
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Strepitoso concerto a Crotone di Gegè Telesforo, il suo blues “afromeridionale” infiamma un pubblico di tutte le età
CROTONE – Uno strepitoso Gegè Telesforo, accompagnato da una band che raccoglie alcuni tra i più talentuosi giovani jazzisti italiani, ha infiammato col suo blues “afromeridionale”, come lo definisce lui stesso, l’auditorium dell’istituto Pertini, dove si è raccolto, la sera della vigilia dell’Immacolata, un pubblico di tutte le età. Il suo cuore è ancora triste per la recente scomparsa del padre Roberto, che gli ha trasmesso il “morbo” del jazz, come ha confessato. Ma la vitalità del suo groove è sempre energica, i suoi scat sono sempre più mirabolanti e si inseriscono all’interno di un ensemble invidiabile per abilità tecnica e coesione. A Crotone, Telesforo torna nell’ambito della 44esima stagione concertistica “L’Hera della Magna Graecia” per presentare l’album “Big Mama Legacy”, pubblicato dalla prestigiosa etichetta americana Ropeadope. Nella città di Pitagora era stato un anno fa, quando suonò alla Villa comunale, impreziosendo con la sua performance il Kroton Jazz Festival, e incontrò un suo amico di sempre, del quale ha mandato i saluti al pubblico crotonese. Il riferimento è a Sergio Cammariere, col quale Telesforo ha anche suonato.
ASTRI NASCENTI
Ma Telesforo è uno che ama valorizzare i giovani talenti. Li fiuta, li scova tra contest e master class. Se ne circonda sul palco, dove emergono tutte le irresistibili diversità del jazz e le considerevoli individualità dei musicisti. A partire dai gemelli Matteo (tromba) e Giovanni (sax) Cutello, siciliani di Chiaramonte Gulfi, paesino del Ragusano, davvero incomparabili, dai massimi esperti considerati il futuro del jazz italiano. Si innamorarono del jazz perché il padre li portava tutte le estati al festival di Roccella Jonica (dove nell’agosto scorso sono peraltro tornati con il grande Stefano Di Battista). Interessanti anche i soli del chitarrista Christian Mascetta, che ha avuto spazio anche per presentare un brano del suo primo, splendido album, “Respiro”. Idee fresche anche quelle del tastierista Vittorio Solimene e del batterista Michele Santoleri. Faranno tutti “strada”, Telesforo ne è certo. Alcuni hanno già suonato sui palchi più importanti del mondo.
IL CONCERTO DI GEGÈ L’AFROMERIDIONALE A CROTONE, I BRANI SOLO VOCAL
Scivolano con leggerezza i brani del nuovo album, da “Big Mama” a “Birthday Party” a “The Perfect Yo” ad altri. Nel suo personale omaggio al blues del periodo jazz-groovy degli anni Cinquanta, ma anche al noto locale romano Big Mama, attivissimo dalla fine degli anni Ottanta e poi chiuso per la pandemia, Telesforo inserisce il suo immancabile solo vocal. Davvero impressionante, del resto è tra gli scat singer più importanti al mondo. E poi c’è un suo tributo alle sonorità e alla vocalità africane che sente spesso in Camerun. Il brano “Yao”, anche questo tratto dall’album, incanta. Qui il vocalist afromeridionale si inventa una sorta di esperanto che dialoga meravigliosamente con gli strumenti.
AMBASCIATORE UNICEF
E viene fuori l’impegno sociale. Ambasciatore dell’Unicef, per cui si occupa del progetto “Soundz for children”, che si propone di abbattere barriere razziali e discriminazioni etniche e religiose, Telesforo va spesso in Camerun, anche perché ci lavora sua moglie, impegnata con l’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. «È un Paese poverissimo, in cui vivono artisti straordinari». Dai loro occhi, che si accendono con la musica, Telesforo ha tratto ispirazione per il brano che ha riproposto anche a Crotone. Tra gli applausi del pubblico che balla pure seduto. Compresa una scatenata e simpaticissima ultraottantenne col basco rosso natalizio in prima fila.
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