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Roma, 26 nov. (askanews) – Sull’automotive in Europa la situazione “è drammatica, siamo al collasso”, ci si trova di fronte un vero e proprio “bollettino di guerra”, con chiusure di impianti, perfino sulla fabbricazione di batterie. Ed è quindi cruciale rimettere mano alle politiche industriali europee sul settore, per questo il governo italiano lancia un appello agli altri Paesi europei affinché il 28, al consiglio competitività, convergano in questa direzione. Lo ha spiegato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, al termine della riunione oggi a palazzo Piacentini con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del comparto metalmeccanico.

“Prendiamo atto che la crisi dell’auto in Europa è talmente evidente che siamo ormai al collasso. Non soltanto sono sospesi gli investimenti programmati, come quelli a Termoli o in Germania, ma addirittura chiudono le fabbriche delle batterie elettriche erano state già realizzate. In questo momento la situazione è davvero drammatica, perché le principali case automobilistiche europee hanno già annunciato la chiusura di interi stabilimenti, non solo in Germania, ma anche in altri paesi europei. E anche altre case automobilistiche . Ha proseguito – per esempio americane, che producono in Europa, hanno annunciato drastici ridimensionamenti dei loro impianti industriali”.

“Insomma, in questo momento abbiamo davanti un bollettino di guerra: la chiusura di interi stabilimenti di auto in Europa e la rinuncia ai progetti di realizzare le batterie elettriche nel nostro continente. Dobbiamo intervenire subito – ha detto Urso – cambiando la politica industriale, affinché sia sostenibile per le imprese, per il lavoro europeo, rispetto alla concorrenza a volte addirittura sleale di altri continenti, di altri attori”.

Urso, in vista del Consiglio competitività, ha illustrato ai sindacati del settore la posizione italiana sulla revisione dei regolamenti nel settore dell’auto e della siderurgia.

“Abbiamo avuto un confronto molto positivo. Costruttivo – ha detto – perché andiamo tutti nella stessa direzione quella di cambiare la politica industriale dell’Europa, a cominciare dal settore dell’automotive, per renderla sostenibile e per raggiungere insieme davvero l’obiettivo della piena decarbonizzazione nel 2035”.

“Per questo è assolutamente necessario rivedere, come chiediamo in Europa, modalità e tempistiche, anche attraverso una piena adesione alla neutralità tecnologica”. Su queste richieste per l’Italia Urso ha da tempo presentato un documento (non paper) che mira a anticipare i tempi della revisione delle regole comuni sull’auto e su cui si è assistito a un crescente interesse da parte di altri paesi Ue.

“Il 28, tra poche ore, ci aspettiamo che gli altri paesi europei convergano in questa direzione – è l’appello di Urso – perché penso che ci sia ormai la consapevolezza in Europa che occorre intervenire subito per cambiare le regole e raggiungere la piena sostenibilità, la competitività dell’industria europea dell’auto, che oggi è seriamente compromessa”.

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