Salvatore Piccolo, portiere del Capo Vaticano, è arrivato a quota 700 presenze in carriera
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Ha iniziato 27 anni fa e oggi è ancora fra i pali, a tuffarsi da un lato all’altro della porta, a regalare prodezze e a toccare quota 700 presenze in carriera: un traguardo considerevole per Salvatore Piccolo. Il portiere del Capo Vaticano, reggino di Melicucco, nato a Polistena, da tempo si è sistemato nel Vibonese, dove ha messo su famiglia e dove si diverte a giocare. Facendo ancora la differenza. Nel torneo di Promozione, alla soglia dei 43 anni (li compirà il prossimo 2 gennaio), regala prodezze in serie, entusiasma i tifosi e rappresenta un punto di riferimento per i compagni di squadra. Inoltre è conosciuto ovunque e nei suoi confronti sono notevoli gli attestati di stima. La sua è una storia tutta da raccontare. Sono appunto ben 27 anni che gioca con i “grandi” e in carriera ne ha vissute davvero tante, conquistando 6 promozioni e vincendo una Coppa Italia Dilettanti e una Coppa Calabria. E non solo: ha anche segnato 7 reti, da portiere, e ha vinto una classifica marcatori da attaccante! Già, è successo anche questo. Fra l’altro l’ultimo gol lo ha siglato poco tempo addietro.
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Con il Melicucco la prima delle 700 presenze per Salvatore Piccolo
Ha iniziato nel proprio paese: torneo di Promozione girone B, edizione 1997/98, dove Salvatore Piccolo ha conseguito la prima delle 700 presenze accumulate in carriera. Poi la salita: tre anni al Capo Vaticano in Eccellenza. Giovanissimo, si ritaglia il proprio spazio e si fa apprezzare per le parate spettacolari. Prodezze in serie e tiri sventati con una naturalezza da lasciare sbalorditi. La società presieduta da Pino Giuliano si ritrova un gioiellino nel proprio organico e i vari tecnici di quegli anni (Varrà, Mordocco, Tripaldi, Nucera, Magro) ne favoriscono la crescita e la valorizzazione. Su Salvatore Piccolo sui accendono vari interessi e allora nel 2001 arriva il salto in Serie D con il Materasassi. In Basilicata gioca titolare, a 18 anni, per metà campionato, poi si fa male e perde quel treno che avrebbe potuto cambiare il suo destino da giocatore. Riparte, vincendo, dalla Promozione a Rosarno. Ma anche qui un imprevisto lo ferma sul più bello.
Salvatore Piccolo: il portiere che diventa bomber prima di arrivare a quota 700
Le 700 presenze di Salvatore Piccolo, come si diceva, rappresentano una lunga serie di storie da raccontare. Una di queste riguarda la sua esperienza da attaccante. Stagione 2003/04: si fa male al tendine di una mano. Non può parare, ma il calcio era e rimane una grande passione. Allora si rimette in gioco a Melicucco, nel suo paese, ma da centravanti, in Seconda categoria. E qui si scopre un altro Salvatore Piccolo: gioca da centravanti e segna addirittura 22 gol, vincendo la classifica dei marcatori. Con le sue reti, fra l’altro, contribuisce fortemente al salto di categoria della Melicucchese. Rimane a Melicucco un altro anno e poi passa alla Serrese.
I gol a Serra San Bruno
Nel raccontare Salvatore Piccolo e le sue 700 presenze arriviamo agli anni di Serra San Bruno. Rimane alla Serrese per ben otto stagioni, intervallate da un’annata al Marina di Gioiosa. A Serra San Bruno vince un campionato e diventa una bandiera della squadra, per la quale gioca ben 224 partite nella stagione regolare. Qui diventa il “portiere goleador” perché Salvatore Piccolo si conferma micidiale sui calci da fermo. E anche quando si tratta di dover recuperare il risultato, negli ultimi minuti si spinge all’attacco per sfruttare le proprie doti da bomber.
Nuove promozioni e il ritorno a Capo Vaticano
Nella stagione 2014/15 passa al Soriano e qui disputa due tornei di vertice, con tanto di partecipazione ai play off, per poi essere fra i protagonisti della storica promozione in Eccellenza. Nel 2017 infatti ottiene il quinto salto di categoria. Rimane un anno in Eccellenza e chiude l’esperienza al Soriano con 112 presenze in campionato (e 89 gol subiti). Poi scende di tre categorie: passa infatti all’Atletico Melicucco, addirittura in Seconda categoria. Il ritorno a casa coincide con l’ennesima promozione. Arriva il covid: resta poche gare alla Rombiolese e poi torna a Capo Vaticano, ritrovando quella squadra che, giovanissimo, lo aveva lanciato fra i Dilettanti. Da quattro stagioni è il leader della formazione neroverde: un vero punto di riferimento per i compagni e per il tecnico Surace.
Le 700 gare in carriera
Domenica scorsa, nella partita interna vinta 5-1 contro il Bianco, ha toccato questo rilevante traguardo che in pochi, in Calabria, possono vantare fra i Dilettanti. Il conto è il seguente: 17 presenze in Serie D, 71 in Eccellenza, 335 in Promozione, 168 in Prima categoria, 49 in Seconda categoria, 3 nella Coppa Italia di Serie D, 29 nella Coppa Italia Dilettanti e 16 in Coppa Calabria. A questi si aggiungono: 9 match di play off fra Promozione e 1ª categoria, e 3 sfide di Supercoppa. Il totale dice 700. Ma le cifre, per quanto importanti, non raccontano le volte in cui Salvatore Piccolo ha infiammato i campi della Calabria. Perché le sue prodezze non sono passate inosservate. E poi lo accompagnano quella simpatia e quel suo essere sempre sorridente e propositivo. Con il passare degli anni il Salvatore Piccolo bravo e guascone ha lasciato spazio al Salvatore Piccolo determinante e riflessivo. Il carattere sorridente e solare, beh, quello non è mai cambiato.
La dedica e le sensazioni
Salvatore Piccolo ha una dedica per le 700 presenze in carriera. «Il pensiero va a mia moglie Luisa e alle mie figlie Nicole, Michelle e Isabelle, per il sostegno continuo, per l’affetto, per aver sopportato le mie assenze la domenica. Sanno che il calcio è la mia vita e mi assecondano, ma anche loro sono la mia vita. E lo stesso vale per mia madre: fin da giovanissimo è stata per me un supporto fondamentale». Poi aggiunge: «Ne ho passate tante. Ci sono stati momenti positivi e momenti negativi, ma non ho rimpianti. Mi sono divertito e ho conosciuto tante belle persone. Ringrazio tutti i tecnici, i preparatori dei portieri e i compagni di squadra avuti in questi anni. Le promozioni, i gol, le parate fanno parte della carriera e mi hanno reso felice. Ma la cosa più bella è aver vissuto intensamente queste annate, condividendo questa mia passione con tanti amici. Un pensiero va anche ai tifosi, che mi sono stati sempre vicino». Viene da chiedergli se ha intenzione di smettere: «Questo momento prima o poi arriverà: è inevitabile. Gli anni passano, però mi diverto ancora e penso di essere all’altezza della situazione. Quando non mi divertirò più, allora quello sarà il momento di dire basta. Per il resto guardo avanti. Ho sempre dato il massimo, ovunque abbia giocato e sarà così per sempre». Non è che Salvatore Piccolo starà pensando a raggiungere quota 800? Ecco la sua risposta: «Mai dire mai. Spero di scrivere altre pagine di storia del calcio dilettantistico calabrese».
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