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Costruzioni ferroviarie

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Clan di Isola nei cantieri Rfi: 5 assolti, 5 condannati e 38 a giudizio tra cui big delle ferrovie, la manager Ventura rinunciò alla Regione


ISOLA CAPO RIZZUTO – Tra le cinque assoluzioni disposte dal gup di Milano Daniela Cardamone nel processo col rito abbreviato che vede imputati rappresentanti di colossi del settore ferroviario e presunti esponenti delle cosche di Isola Capo Rizzuto spiccano quelle di Maria Antonietta e Pietro Ventura, vertici dell’omonimo gruppo di costruzioni ferroviarie calabrese. Nei loro confronti, la pm della Dda di Milano Bruna Albertini aveva chiesto condanne a 2 anni e 10 mesi di reclusione ciascuno. Il gup ha disposto anche cinque condanne ma per il solo reato di riciclaggio in cui è stato modificato quello di autoriciclaggio ed ha escluso l’aggravante mafiosa. Sono stati, invece, rinviati a giudizio in 38, società comprese. Il processo col rito ordinario si farà il prossimo 30 gennaio dinanzi al Tribunale di Varese.

L’INCHIESTA SUI CLAN DI ISOLA

L’inchiesta, secondo l’accusa, avrebbe fatto emergere che un gruppo composto dalle famiglie Aloisio e Giardino, contiguo alla cosca di ‘ndrangheta Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto, attraverso contratti di distacco di manodopera e di nolo a freddo dei mezzi, avrebbe svolto per anni attività di manutenzione della rete ferroviaria avvalendosi di una fitta rete di aziende pseudo-metalmeccaniche a loro riconducibili. Il procedimento ha già portato a 10 condanne nel processo d’appello per le presunte infiltrazioni mafiose nei subappalti. E nei giorni scorsi sono scattati gli arresti per 8 persone accusate di bancarotta fraudolenta e riciclaggio con l’aggravante mafiosa.

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CLAN DI ISOLA E COLOSSI FERROVIARI, COINVOLTI I VERTICI DEL GRUPPO VENTURA

Tra loro anche Maria Antonietta Ventura, presidente del cda dell’omonimo Gruppo, già candidata da centrosinistra e Cinque Stelle alla presidenza della Regione Calabria e poi ritiratasi in seguito a un’interdittiva antimafia a carico del suo gruppo. A queste posizioni sono state unite anche quelle delle undici imprese, tra cui big del settore ferroviario, che subirono il sequestro di dieci milioni pari ai profitti illeciti maturati, secondo l’accusa, in seguito a una serie di reati di natura fiscale riconducibili a un circuito di fatture false emesse da società cartiere al fine di eludere la normativa antimafia e le limitazioni in materia di subappalto di commesse pubbliche.

La tesi della Dda di Milano è quella di un presunto regime di monopolio che prevedeva la spartizione delle commesse da parte di colossi del settore che gestiscono i lavori di manutenzione della Rete ferroviaria italiana. I Ventura, in particolare, rispondevano di fatturazioni per operazioni inesistenti. Accolte, in buona parte, le richieste della folta pattuglia difensiva. Sono intervenuti, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Bruno, Alessandro Diddi, Anna Marziano, Pino Napoli, Luigi Villirilli.

CLAN DI ISOLA E APPALTI FERROVIARI: LA SENTENZA, ASSOLTI I VERTICI DEL GRUPPO VENTURA

Ecco tutte le decisioni (in parentesi le richieste). Assolti (2 anni e 10 mesi ciascuno per 2 anni e 10 mesi) Maria Antonietta Ventura (55), di San Lucido, e Pietro Ventura (58), di Roma. Due anni e 8 mesi (2 anni e 10 mesi) per Maurizio Aloisio (45), di Isola Capo Rizzuto. Assolto (2 anni) Francesco Catizzone (34), di Isola Capo Rizzuto. Assolta (1 anno e 8 mesi) Antonella Petrocca (35), nata a Crotone e residente a Gemonio (Va). Tre anni e 8 mesi (2 anni e 6 mesi) per Gianluigi Petrocca (31), di Isola Capo Rizzuto. Tre anni (1 anno) per Roberto Riillo (28), di Isola Capo Rizzuto.
Assolto (1 anno) Luigi Taverna (28), di Isola Capo Rizzuto. Due anni e 4 mesi (3 anni e 10 mesi) per Domenico Riillo (38), di Isola Capo Rizzuto. Assolti Carmine Pizzimenti (30), di Isola Capo Rizzuto, Maria Riillo (33), di Isola Capo Rizzuto; Pasqualino Geraldi (31), di Isola Capo Rizzuto, per i quali era stata chiesta l’assoluzione Accolto il ricorso al ravvedimento operoso di Oscar Esposito (64), di Caserta, e Salvatore Esposito (62), di San Felice a Cancello (Ce), in seguito al pagamento di sanzioni tributarie.

RITO ORDINARIO

Il gup ha disposto il non luogo a procedere per molti imputati per ne bis in idem, essendo i reati contestati gli stessi del procedimento parallelo. Ecco i rinviati a giudizio per i residui capi d’imputazione. Alfonso Aloisio (36), di Isola Capo Rizzuto. Antonio Aloisio (42), di Isola Capo Rizzuto. Francesco Aloisio (55), di Isola Capo Rizzuto. Maurizio Aloisio (55), di Isola Capo Rizzuto. Andrea Cenedese (42), di Treviso. Luigi Cenedese (62), di Treviso. Alfonso Giardino (48), di Isola Capo Rizzuto. Domenico Giardino (67), di Isola Capo Rizzuto. Domenico Giardino (35), di Isola Capo Rizzuto. Marco Giardino (29), di Isola Capo Rizzuto. Stefano Giardino (35), di Isola Capo Rizzuto. Vincenzo Giardino (37), nato a Isola Capo Rizzuto e residente a Sona (Vr). Federico Giudici (62), di Malegno (Bs). Mario Pasquale La Porta (38), nato a Crotone e residente a Genova.
Angelo Mancuso (43), nato a Crotone e residente a Gemonio (Va). Santo Manoli (68), di Sona (Vr). Antonio Marchio (52), di Isola Capo Rizzuto. Rosario Morelli (80), di Campobasso. Nicola Pittella (43), di Isola Capo Rizzuto. Giuseppe Ranieri (42), di Isola Capo Rizzuto. Alessandro Rossi (62), di Roma. Edoardo Rossi (61), di Roma. Tiziano Tolli (51), di Tagliacozzo (Aq).
Leonardo Villirillo (56), di Crotone. Simone Camponeschi (51), di Roma. Enrico Peola (54), di Alassio (Sv). Giuseppe Nicolini (60), di Formigine (Mo). Vittorio De Rosa (53), di Caserta. Marcella Ventura (57), di Lecce. Alessandra Ventura (60), di Lecce. Marcello Pascalis (57), di Martano (Le). E ancora: Armafer srl, Generale Costruzioni Ferroviare spa; Gefer spa; Salcef spa; Euro Ferroviaria srl; Fersalento srl; Cendese spa.

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