1 minuto per la lettura
Roma, 22 nov. (askanews) – “Non ho mai parlato di una alleanza organica con il Pd, ma di un dialogo con le forze progressiste che portiamo avanti fuori e dentro le aule parlamentari”. Lo dice Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, intervistato dal Quotidiano nazionale. “Non dobbiamo temere questo dialogo, ma essere consapevoli della radicalità delle nostre battaglie – avverte l’ex premier – che non è in discussione. È grazie a questa radicalità che siamo riusciti a portare il Pd sulle nostre posizioni anche su temi su cui prima avevano opinioni diverse, come ad esempio sul salario minimo”.
Alla vigilia della kermesse conclusiva del “processo costituente” del M5S, mentre sono in corso le votazioni on line sulle proposte programmatiche e su quelle che riguardano lo Statuto, i ruoli dirigenti, i mandati elettorali e le alleanze, Conte rilancia la sua visione del futuro: “Di sicuro il M5S non può tornare indietro né vagheggiare un ritorno alle origini che oggi, in un contesto internazionale totalmente differente, non avrebbe senso e ci porterebbe all’isolamento e all’irrilevanza”. Conte rivendica di aver lavorato per una identità “di chiara natura progressista”, ne consegue che se nel corso delle votazioni “la comunità degli iscritti decidesse di andare in una direzione opposta, io non potrei farmi interprete di questa differente linea politica. E per coerenza e serietà mi farei da parte”.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA