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Processo Purgatorio: assolti l’avvocato Antonio Galati, Maurizio Lento ed Emanuele Rodonò (rispettivamente capo e vice della Squadra Mobile di Vibo all’epoca dei fatti)
Assolti l’avvocato Antonio Galati e i due dirigenti di Polizia Maurizio Lento (all’epoca dei fatti capo della Squadra Mobile di Vibo Valentia) ed Emanuele Rodonò (vicecapo della stessa squadra Mobile). Dopo un lungo iter processuale, durato oltre 10 anni, oggi, sabato 16 novembre 2024, si è definitivamente conclusa la loro vicenda giudiziaria. È quanto si apprende da una nota degli avvocati Sergio Rotundo e Francesco Gambardella, a proposito del processo “Purgatorio”.
PROCESSO PURGATORIO, ASSOLTI LEGALI E POLIZIOTTI A VIBO
Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, Il 25 febbraio 2014, con cui si contestava all’avvocato Galati «di essere partecipe del sodalizio mafioso Mancuso». Lo ricordano i due legali. Si contestava – aggiungono gli avvocati – «ai due vicequestori di concorrere dall’esterno allo stesso sodalizio». «All’esito del giudizio di primo grado, celebratosi nel gennaio del 2018 davanti al Tribunale di Vibo Valentia, l’avvocato Galati fu condannato alla pena di quattro anni e mesi otto di reclusione, previa riqualificazione del fatto in quella di concorso esterno in associazione mafiosa», proseguono i due avvocati nel ripercorrere la vicenda giudiziaria.
«I due dirigenti della polizia, invece, furono assolti dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa, e il solo dottor Rodonò fu condannato alla pena di un anno di reclusione per il delitto di rivelazione di segreto di ufficio. Tale sentenza è stata ribaltata in sede di appello» – si legge ancora nella nota dei legali.
«La Corte di secondo grado, infatti, dopo la requisitoria della pubblica accusa, che aveva concluso chiedendo la conferma della condanna, e le discussioni dei difensori (avvocati Maurizio Nucci e Armando Veneto per i due vicequestori, e gli avvocati Sergio Rotundo e Francesco Gambardella per l’avvocato Galati) ha assolto l’avvocato Galati», aggiungono i due legali, «perché ritenuto insussistente il reato contestato, mentre è stata dichiarata la prescrizione per il delitto di rivelazione di segreto di ufficio contestata al dottor Rodonò».
«Oggi la sentenza di assoluzione è divenuta definitiva, così chiudendo una triste pagina giudiziaria – concludono gli avvocati Gambardella e Rotundo – protrattasi per un così lungo arco temporale».
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