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In Basilicata, nel 2023, si sono verificati 968 incidenti stradali, quelli mortali sono stati 27 con il ferimento di 1516 persone in totale. I dati del rapporto Istat


L’anno 2023 è caratterizzato da una stabilizzazione nella mobilità rispetto al 2022, anno nel quale era stato rilevato un netto incremento, in termini di spostamenti registrati, rispetto al periodo delle fasi più acute della pandemia. Sul fronte degli incidenti stradali si registra, a livello nazionale, un lieve miglioramento per il numero delle vittime rispetto all’anno precedente (-3,8%); in controtendenza aumentano incidenti (+0,4%) e feriti (+0,5%), seppur in maniera contenuta.
In Basilicata, nel 2023, si sono verificati 968 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 27 persone e il ferimento di altre 1.516. Rispetto al 2022 aumentano il numero degli incidenti (+5,9%) e i feriti (+11,9%), con valori superiori a quelli registrati a livello nazionale, mentre si riduce in modo significativo il numero delle vittime (-41,3%) . Sono i dati del Rapporto Istat 2023.

INCIDENTI MORTALI IN BASILICATA, MENO DECESSI RISPETTO AL PASSATO

Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Basilicata del 18,6%, meno della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2023 si registrano variazioni, rispettivamente, di -43,8% e -26,1%. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale si riduce (da 4,2 a 2,8 deceduti ogni 100 incidenti) mentre quello nazionale diminuisce lievemente (da 1,9 decessi ogni 100 incidenti nel 2010 a 1,8 nel 2023).
Nel 2023 si riduce in Basilicata, rispetto al 2010, anche l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti in incidente stradale, attestandosi su un valore largamente inferiore alla media Italia (33,3% contro 47,6%).

Guardando agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione si conferma inferiore a quello nazionale (37,0% contro 50%). Sempre tra il 2010 e il 2023 l’incidenza di pedoni deceduti è diminuita in Basilicata da 10,4% a 3,7% mentre nel resto del Paese è aumentata da 15,1% a 16,0% (Figura 1).

I COSTI SOCIALI

Nel 2023 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 17 miliardi e 700 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (300 euro pro capite) e in circa 130 milioni di euro (242 euro pro capite) per la Basilicata; la regione incide per lo 0,7% sul totale nazionale (cfr. Glossario e Nota metodologica a fine testo).
Tra il 2022 e il 2023 l’indice di lesività (numero di feriti ogni 100 incidenti) aumenta da 148,2 a 156,6 mentre quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100) e l’indice di mortalità si riducono, rispettivamente, da 3,3 a 1,7 e da 5,0 a 2,8. L’incidentalità rimane alta nelle aree maggiormente abitate e lungo i principali assi della rete stradale regionale: si confermano le criticità sulle strade SS598, SS7, SS106 e SS407 che, insieme, coprono oltre il 57% degli incidenti rilevati sulle strade statali lucane; sul tratto regionale della A2 e sul Raccordo autostradale Sicignano-Potenza (RA5).

Gli incidenti più gravi si registrano sulla SS653 della Valle del Sinni e sulla SS658 Potenza-Melfi, dove l’indice di mortalità registra rispettivamente 33,3 e 28,6 decessi ogni 100 incidenti mentre l’indice di gravità raggiunge valori pressoché identici (13,6; 13,8). L’indice di mortalità diminuisce in entrambe le province: in quella di Matera passa da 5,9 a 2,4 mentre in provincia di Potenza da 4,4 a 3,1 decessi ogni 100 incidenti.

PERCENTUALI PIÙ ALTE SUI PERCORSI URBANI

Nel 2023 il maggior numero di incidenti (543, il 56,1% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 9 morti (33,3% del totale) e 767 feriti (50,6%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano sulle strade urbane (+11,0%) e, in misura lieve, sulle altre categorie di strada (+0,5%) mentre si riducono sulle autostrade e i raccordi (-5,7%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (4,6 decessi ogni 100 incidenti).
Sulle strade urbane il 42,9% dei sinistri stradali si verifica lungo un rettilineo, percentuale che sale al 50,1% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono in corrispondenza di un incrocio rappresentano il 21,4% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una curva (13,6%) e di una intersezione (10,1%). Lungo le strade extraurbane il 36,7% degli incidenti si verifica in curva, l’8,2% in prossimità di un incrocio o intersezione. Gli incidenti rilevati nei pressi di un passaggio a livello, dosso, pendenza o galleria rappresentano il 7,0% del totale sulle strade urbane e il 4,0% su quelle extraurbane.

INCIDENTI MORTALI IN BASILICATA, LUGLIO È IL MESE CON PIÙ VITTIME

Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Basilicata 262 incidenti (27,1% del totale) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 447 (il 46,2% di quelli avvenuti durante l’anno), in cui hanno subito lesioni 671 persone (44,3%) e 21 sono decedute (77,8%). I mesi più critici sono stati luglio e ottobre, rispettivamente con il 12,7% e il 9,8% degli incidenti. Il maggior numero di vittime della strada si è verificato a luglio (40,7%) (Figura 5).
Il 79,5% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8.00 e le 21.00, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 2.00 e le 3.00 del mattino (20,0 morti ogni 100 incidenti) e tra le 3.00 e le 4.00 e le 4.00 e le 5.00 (10,0 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera (2,8) (Figure 6 e 7). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 38,2% degli incidenti notturni, il 14,3% delle vittime e il 44% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 5,3 decessi ogni 100 incidenti.

AREE INTERNE E PERIFERICHE

In Basilicata il 17,7% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 23% del totale. Nei comuni delle Aree interne, aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), gli incidenti rappresentano il 77% del totale regionale. Il numero delle vittime diminuisce di 3 unità rispetto al 2022 nel totale dei Centri (-37,5 %) e di 16 unità (-42,1%) nelle Aree Interne, in particolare in quelle periferiche.
Rispetto al 2022 diminuiscono sia l’indicatore statistico di mortalità (2,8 decessi ogni 100 incidenti) sia l’indice di gravità (1,7 morti ogni 100 morti e feriti). I valori di entrambi gli indicatori evidenziano il permanere di una situazione critica, in particolare nei comuni ultraperiferici delle Aree interne (con valori rispettivamente pari a 4,1 e 2,5).

COMPORTAMENTI A RISCHIO E PERSONE COINVOLTE

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (60,5%). La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (244 casi, 8 vittime e 415 feriti), seguita dal tamponamento (142 casi, 1 decesso e 273 persone ferite). La tipologia più pericolosa è la frenata improvvisa (20,0 decessi ogni 100 incidenti), seguono lo scontro frontale (12,9 decessi ogni 100 incidenti), lo scontro frontale-laterale e l’urto con ostacolo accidentale (rispettivamente 3,3 e 3,1 decessi ogni 100 incidenti).

Gli incidenti a veicoli isolati risultano meno rischiosi, con una media di 1,8 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (3,4 decessi).
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la velocità troppo elevata, la guida distratta e il mancato rispetto delle regole di precedenza sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 35% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, l’elevata velocità incide da sola per il 15,1%, mentre la guida distratta per il 12,6% e il mancato rispetto della distanza di sicurezza per il 7,1%.
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 45-64 anni (7,2 per 100mila abitanti) e per quella 30-44 anni (6,2 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano l’85,2% delle vittime e il 63,0% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate l’11,1% dei morti e il 28,2% dei feriti, i pedoni il 3,7% dei deceduti e l’8,8% dei feriti. L’unico pedone rimasto vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età fino a 14 anni mentre il 64,2% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 489,4 per la classe di età 15-29 anni, a 384,8 per quella 30-44 anni.

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