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Verso il referendum sulla città unica che accorperà Cosenza, Rende e Castrolibero, quest’ultima divisa fra cittadini contrari e indecisi


IL 1° dicembre i cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero, saranno chiamati alle urne in vista del referendum consultivo per la modifica territoriale dei tre comuni, un’eventuale fusione che fa discutere ormai da molto tempo. In questo periodo di attesa, abbiamo deciso di scendere in mezzo alla gente ed in particolare dare voce ai cittadini di Castrolibero, il Comune più piccolo; c’è chi ci ha messo la faccia con idee abbastanza chiare, chi ha preferito non esporsi sia su un fronte che su un altro, chi invece soprattutto tra i giovani, si prende un po’ di tempo per approfondire l’argomento e riflettere.

CITTA’ UNICA: TRA COSENZA E CASTROLIBERO DIFFERENZE SOSTANZIALI IN BASE ALLE ESIGENZE DEI CITTADINI

La predominanza è nettamente per il no: «Non sono favorevole alla città unica, fermamente contraria non solo per una questione storica, riconoscendo che ogni paese ha la sua origine e la sua identità ma, anche per la gestione dei servizi; lavoro a Castrolibero ma vivo a Cosenza e sicuramente noto la differenza tra queste due realtà, la prima è organizzata tenendo conto delle effettive esigenze dei cittadini, la seconda un po’ meno», riferisce una commerciante.
Camminando per la zona del centro commerciale via Giovanni XXIII, i nostri intervistati continuano a supportare in modo categorico il no: «Assolutamente contrario alla fusione, Castrolibero è un’oasi felice, non è un comune in dissesto, quindi le aliquote non sono al massimo; vengono garantiti una serie di servizi ai cittadini, acqua tutto l’anno, il ritiro della spazzatura super organizzato, ci sono amministratori vicino a noi cittadini che percepiscono le nostre esigenze e cercano di essere repentini, offrendo risoluzioni alle problematiche quotidiane. Mentre invece è innegabile che non sia così per Cosenza. Se dovesse vincere il si, sarebbe ingiusto e verrebbe generato un caos amministrativo in primis; in verità questo referendum non è rispettoso della volontà popolare», ci dice Emanuele Salatino.

CITTA’ UNICA, COSENZA, RENDE E CASTROLIBERO: “OGNUNO DEVE RESTARE NEL PROPRIO HABITAT”

«Contraria al cento per cento. Ognuno deve restare nel proprio habitat, siamo tre realtà diverse da tutti i punti di vista. Noi come Castrolibero ci andremo a perdere tantissimo; questo comune è a misura di comunità e fondendosi non lo sarebbe più», agguerrita ci spiega la signora Annamaria Sparano. Qualcuno ironicamente ai nostri quesiti risponde: «Ogni Comune ha le sue opportunità, ogni Comune piange i propri guai».

Annamaria Sparano, una delle intervistate

Proseguendo e giungendo in zona Largo degli Aquiloni, parliamo con un gruppo di pensionati intenti a sorseggiare un buon caffè: «Siamo ad un punto epocale per la storia e il futuro del nostro Comune che rischia di perdersi ed essere cancellato per sempre, portandosi dietro radici e identità. Distruggere tutto questo aumenterebbe i problemi di noi povera gente»; nelle loro spiegazioni prevale una forte carica emotiva ed un senso di attaccamento alla terra dove sono cresciuti davvero autentico.
In giro per le altre attività commerciali troviamo il signor e Massimo Vallone: «Le città non si costruiscono a tavolino per interessi economici e politici. Castrolibero ha la sua storia e non può essere dimenticata così facilmente. Dobbiamo lottare per mantenere salde le proprie radici, le tradizioni», un chiaro segno di quanto la gente di Castrolibero non voglia perdere la propria identità, concetto messo ancora di più messo in evidenza da un altro residente della zona, il signor Luigi Molinaro: «Siamo la nostra storia e vogliamo proteggerla dicendo no. Le problematiche derivanti da una fusione ricadranno su noi cittadini, maggiormente dovremo sopperire a tasse in aumento e disservizi di uffici e servizi pubblici e sicuramente, disagi di vario genere. Castrolibero sta bene come sta».

“PENSIAMO ALLA POSSIBILITA’ DI EVOLVERCI”

In mezzo a tanti no e qualche indeciso, spunta un netto si del signor Luca: «Si in modo convinto per i tanti contributi straordinari che si potrebbero ottenere, per un’integrata pianificazione di attività culturali, una ridefinizione strategica dei servizi pubblici, un’offerta formativa congiunta appetibile, norme di maggior favore, incentivazione e semplificazione. Non mettiamo i paraocchi e non restiamo ancorati a sentimentalismo o vecchie convinzioni, pensiamo alla possibilità di evolverci».

Bernadette Molinaro, una delle intervistate

Nel corso della mattinata chiediamo un parere anche ai giovani che a quanto pare, nonostante la sensibilizzazione sul tema con convegni e svariate iniziative di entrambi gli schieramenti, sembra o interessarsi poco al tema o non avere ancora le idee molto chiare, come la nostra intervistata Bernadette Molinaro che proprio in prima battuta dice: «Sono in dubbio se votare si o no; ritengo da un lato che una fusione possa offrire dei vantaggi ad un comune unico e aprire a nuove visioni; dall’altro è innegabile il fatto di trovarci di fronte ad una dispersione storica di identità di un luogo di appartenenza». Questa la fotografia attuale di Castrolibero.

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