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Arriva il sì di Arpab: l’acqua del Basento è persino migliore di quella del Petrusillo; verdetto favorevole ieri in Regione Basilicata


POTENZA – L’acqua del Basento non è inquinata. Non più di quella del Pertusillo che ogni giorno rifornisce i rubinetti di 2milioni di persone, perlopiù in Puglia e in zone di confine della Basilicata. Almeno non nel punto in cui si pensa di attivare una condotta per rifornire i 140mila lucani afflitti dal prosciugamento della diga del Camastra.
E’ questo l’esito delle analisi effettuate nei giorni scorsi dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpab) sui campioni prelevati nei pressi della deviazione in costruzione per portare l’acqua del fiume nella diga del Camastra. In particolare nello sbarramento temporaneo realizzato nelle scorse settimane all’interno dell’invaso, soprannominato “Camastrino”, per recuperare la poca acqua residua pompandola, al ritmo di 400 litri al secondo, nel potabilizzatore di Masseria Romaniello, a Potenza.

LE ANALISI

Il verdetto di Arpab sulle acque del Basento è stato letto ieri pomeriggio durante l’ultima riunione dell’unità di crisi presieduta dal presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, già nominato dal governo commissario per l’emergenza idrica dal governo.
«La qualità delle acque del Basento non si discosta da quelle di qualsiasi altro invaso o sorgente prima dell’iter di potabilizzazione. Quasi tutti i parametri presi in esame risultano inferiori alla concentrazione massima ammissibile».
Questa la sintesi del rapporto Arpab affidata a un comunicato diffuso da via Verrastro al termine della riunione.
«Abbiamo voluto, per estrema cautela, procedere tenendo conto due normative: la prima riguarda l’utilizzo dell’acqua per scopi potabili e la seconda inquadra lo stato di salute complessivo del fiume». Questa, poi, la precisazione del direttore tecnico scientifico dell’Arpab, Achille Palma.

LA CLASSIFICAZIONE

«Nel complesso (…) la situazione è tranquillizzante». Così ancora la sintesi del rapporto Arpab, per cui sarebbero stati individuati due soli «leggeri superamenti» Con ogni probabilità rispetto alle soglie di tolleranza per le acque destinate al consumo umano di classe “A2”. In particolare in relazione a «tensioattivi (0,3 rispetto a 0,2) e fosfati (2,8 rispetto a 0,7)», che spesso sono associati ad attività agricole e saponi.
«Sostanze che comunque potranno essere trattate dal potabilizzatore». Hanno assicurato dalla Regione. Di qui la classificazione dell’acqua del Basento come acqua destinata al consumo umano di qualità A2, per cui la legge prevede un processo di depurazione attraverso «trattamenti fisico-chimici e disinfezione». Un’acqua migliore, insomma, di quella dell’invaso del Pertusillo, che a giugno dell’anno scorso è stata retrocessa da A2 ad A3 e da allora deve essere sottoposta a acque che n«trattamenti fisico-chimici intensi, affinamento e disinfezione».
Palma ha anche sottolineato l’individuazione di «valori ampiamente sottosoglia di nichel» e l’assenza di «tracce di Pfas (sostanze contenute in rivestimenti antiaderenti, tessuti impermeabili, contenitori per cibo, imballaggi)».
«Al momento, con questi parametri – si legge nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa della giunta regionale -, l’acqua può essere trattata dall’impianto di Masseria Romaniello e, quindi, utilizzata per scopi potabili».

LA POTABILIZZAZIONE

Da via Verrastro hanno anche riferito delle rassicurazioni chieste da Bardi e ottenute dall’amministratore unico di Acquedotto lucano spa sulla capacità de potabilizzatore di Masseria Romaniello di «intercettare e trattare le sostanze rilevate dall’Arpab»
Quanto ai prossimi campionamenti «per controllare lo stato di salute del fiume», invece, il governatore ha dato indicazioni per «accorciare i tempi» previsti dal programma di Arpab. Programma che prevedeva un campionamento a settimana, il lunedì, e «almeno sette giorni di processamento prima di poter avere a disposizione dati attendibili e certificati».
Oggi stesso, quindi, dovrebbe essere effettuato un nuovo prelievo.

I CONTROLLI DI AL SPA

Altri controlli, sempre secondo quanto reso noto ieri dall’unità di crisi regionali, sono stati pianificati da Acquedotto lucano spa, che gestisce la rete idrica in Basilicata.
Non appena entrerà in funzione la deviazione delle acque del Basento dovrebbero essere effettuati «tutti i giorni due campionamenti al “Camastrino” (la vasca delle acque di scolo ricavata nell’invaso del Camastra), all’ingresso e all’uscita del potabilizzatore».
«Disposto anche il controllo costante di tutti gli affluenti dei cinque depuratori che insistono sul fiume». Hanno aggiunto da via Verrastro replicando alle preoccupazioni per quanto apportato nel Basento dai depuratori di Potenza e dal torrente Tora, che lambisce il sito inquinato di interesse nazionale di Tito Scalo.

CONTROLLI SUGLI SCARICHI

Dopo le analisi di Arpab sul Basento e i controlli di Acquedotto lucano, dalla Regione Basilicata hanno annunciato la convocazione di un vertice venerdì in prefettura, a Potenza, su richiesta di Bardi, «per mettere a punto un sistema di vigilanza costante lungo tutta l’asta fluviale per evitare e sanzionare scarichi abusivi.

I LAVORI

Quanto ai lavori per la deviazione delle acque del Basento all’altezza dei comuni di Castelmezzano e Albano di Lucania, è stato confermato il cronoprogramma delinato nei giorni scorsi da Acquedotto lucano spa. Con la consegna delle opere «entro il 19-20 novembre», e una portata di 400 litri al secondo rispetto a un «massimo da captare (…) di circa 750 litri al secondo».

LE SORGENTI DELLA VAL D’AGRI

L’unità di crisi ha confermato anche l’obiettivo di intercettare altri «120-150 litri al secondo» di acque per i comuni dell’alto e medio Basento «intervenendo sulle condotte, sulle vasche e sull’impianto di sollevamento che riguardano l’area dell’alta Val d’Agri».

PERDITA A BRINDISI DI MONTAGNA

Altra questione affrontata, poi, è stata la perdita che si registra lungo la condotta che va dal Camastra al potabilizzatore di Potenza, all’altezza di Brindisi di Montagna, su cui tecnici di Acquedotto lucano hanno confermato l’inopportunità di una riparazione che «comporterebbe lo stop totale dell’erogazione idrica per almeno trenta ore, con la conseguente perdita di circa 5mila metri cubi di acqua».
«Uno scenario – sottolineano dalla Regione – che si tradurrebbe in ulteriori disagi per i cittadini».

RESTRIZIONI EROGAZIONE IDRICA

L’ultimo argomento trattato nel comunicato diffuso ieri in serata è stato quello delle restrizioni all’erogazione idrica, che proseguiranno come nelle ultime settimane a Potenza e negli altri 28 comuni dell’alto e del medio Basento. Vale a dire: Acerenza, Anzi, Avigliano, Albano di Lucania, Banzi, Baragiano, Brindisi Montagna, Campomaggiore, Cancellara, Castelmezzano, Forenza, Genzano di Lucania, Laurenzana, Maschito, Oppido Lucano, Picerno, Pietragalla, Pietrapertosa, Pignola, Potenza, Ruoti, San Chirico Nuovo, Satriano di Lucania, Tito, Tolve, Vaglio Basilicata, Trivigno, in provincia di Potenza. Più Irsina e Tricarico in provincia di Matera.
Dunque rubinetti a secco tutti i giorni dalle 18.30 alle 6.30 del mattino successivo, ad eccezione del sabato quando l’interruzione comincerà alle 23.
L’appuntamento per valutare un’ulteriore stretta, però, è anticipato a domenica 17, quando dovrebbero mancare 3 giorni all’esaurimento delle ultime riserve di acqua utilizzabili all’interno del Camastra.
E se le piogge previste in questi giorni non cambieranno la situazione la prospettiva è l’estensione delle interruzioni idriche anche alle ore diurne.

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