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Il palazzo municipale di Vazzano

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Svolta nell’indagine per l’ammanco al Comune di Vazzano: i carabinieri hanno posto sotto sequestro beni per 200mila euro a carico di quattro persone accusate di peculato


VIBO VALENTIA – Novità sostanziali sulla vicenda dell’ammanco dalle casse del Comune di Vazzano: stamani, infatti, i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno hanno eseguito un’ordinanza di sequestro preventivo di beni per oltre 200.000 euro nei confronti di 4 soggetti accusati di peculato in quanto ritenuti responsabili, in quanto beneficiari, della sparizione di fondi nelle casse dell’ente locale dell’entroterra vibonese.
Le indagini, avviate a seguito della denuncia sporta dal primo cittadino, Vincenzo Massa, hanno visto coinvolti i militari della Stazione di Vazzano i quali, sotto la direzione del Procuratore della Repubblica Camillo Falvo e del Pubblico ministero titolare delle indagini, hanno eseguito il sequestro di apparecchiature informatiche e di documentazione contabile. Gli esiti investigativi hanno inoltre consentito di verificare che dal gennaio 2023 al settembre 2024 sono stati disposti bonifici dalle casse dell’Ente a dipendenti e familiari.
Gli indagati, per i quali vige ancora il principio di non colpevolezza, sono accusati di peculato in concorso. Si tratta di Domenico Buggisano (cl.’ 56), la sorella Michelina (cl. ’59), entrambi di Seminara (Cz), Maria Ciappina (cl. ’70) e Domenico Antonio Savo (cl. ’92).

PECULATO AL COMUNE DI VAZZANO: L’INTIMIDAZIONE AL SINDACO E IL CIVICO CONSESSO SULL’AMMANCO

Appena pochi giorni addietro a Vazzano si è tenuto un Consiglio comunale convocato proprio per discutere della vicenda, appena qualche ora prima dell’intimidazione subita dal sindaco con il rinvenimento di alcuni proiettili sul parabrezza della sua auto. Nella sua comunicazione al Consiglio, il primo cittadino aveva, tra l’altro, evidenziato che, dopo aver preso visione del verbale n. 5 del Revisore dei Conti di verifica ordinaria di Cassa dal 1 aprile al 30 settembre 2024 e dalla gestione del servizio di tesoreria, si era recato presso la stazione dei Carabinieri di Vazzano per «denunciare tutto quanto scoperto, offrendo al comandante della stazione una precisa e dettagliata ricostruzione dei fatti con atti e documenti ritenuti utili per le indagini».

Inoltre, aveva provveduto ad «informare tempestivamente di quanto scoperto il capogruppo dell’opposizione. Con le dovute cautele – ha proseguito – si può affermare che chi operava quotidianamente sui sistemi informatici contabili, nel periodo oggetto di verifica da parte del revisore unico, abbia posto in essere condotte illegittime e fraudolente in corso di accertamento».

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