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Quei progetti del Cis Matera potevano cambiare il volto della città: dalla Tangenziale fino al nuovo stadio, passando per il Parco dello Sport
Una base di lavoro finita in un cassetto con progetti per oltre 80 milioni di euro che potevano cambiare nel 2020 il volto della città e che invece risultano sostanzialmente ignorati. In più uno strumento che può servire evidentemente alla città di Matera per riuscire in virtù del ruolo ricoperto ad avere un’interlocuzione diretta con il Governo nazionale per recuperare risorse su progetti ben individuati. Parliamo del Cis, il contratto istituzionale di sviluppo che vedeva interessata direttamente la città dei Sassi per il 2019 ma che poteva poi consentire successivamente di poter trovare ancora occasioni di realizzazione di progetti di diversa portata.
CIS MATERA, UNDICI PROGETTI MESSI IN CANTIERE
Undici erano stati in ultima analisi i progetti messi in cantiere di cui due a Parco degli Angeli a Serra Rifusa e per quanto riguarda la Tangenziale Ovest già con il progetto definitivo pronto. In totale per gli 11 progetti (gli altri nove al semplice studio di fattibilità) il finanziamento necessario sfiorava gli 82 milioni di euro. Ma evidentemente il percorso che sembrava destinato ad andare in porto si è bloccato e il Cis Matera che doveva essere sottoscritto con il Cis Basilicata dal Governo Conte non è stato più firmato per il sopraggiungere della pandemia che ha evidentemente stravolto le diverse priorità di quel momento. Fatto sta però che quello che era già stato individuato come base di lavoro non ha poi avuto alcun seguito nel corso degli anni futuri. Ma è rimasto abbandonato e lettera morta.
LO STADIO URBANO
Due gli elementi di merito e di metodo che emergono. Nel caso del merito spicca l’idea mai realizzata di fatto, se non molto parzialmente del cosiddetto “Stadio urbano” con un investimento nel cuore della città da oltre 20 milioni di euro che aggiunti magari alle risorse giunte oggi con il Pnrr avrebbero permesso di trasformare e rinnovare lo stadio cittadino: «L’intervento immaginato prevedeva la ristrutturazione e la riconfigurazione degli spazi del Campo Sportiva XXI Settembre Franco Salerno sul modello del moderno stadio urbano all’inglese, totalmente accessibile alle persone con diverse abilità e dotato di parcheggi, servizi ed attività commerciali della ristorazione e dell’accoglienza, integrato e connesso al tessuto cittadino dello storico quartiere di Piccianello, dell’asse commerciale di Via Annunziatella e Via Nazionale».
Una trasformazione mai immaginata anzi l’idea iniziale dell’amministrazione oggi uscente era stata quella di un parco da fare tout court e di una delocalizzazione in un’area neanche ben individuata. Inoltre si immaginava con un finanziamento di altri 15 milioni un’area sportiva adeguata per gli sport paralimpici in un’area già individuata a “Nord-Est della città” che potesse essere utilizzata per i giochi del mediterraneo che si terranno a Taranto.
LA TANGENZIALE
Terzo elemento evidentemente è quello della Tangenziale considerato come fondamentale nel Pums prossimo all’approvazione ma mai finanziato e non si sa se quei soldi sono stati per lo meno ricercati. C’è poi una questione di metodo che va oltre i singoli progetti e che doveva consentire a Matera città di avere un proprio Cis diverso da quello destinato alle varie regioni. Un’occasione per tessere rapporti e creare legami. Di fatto però l’unica novità negli ultimi quattro anni sul Cis a dimostrazione della sua esistenza è stata la nomina di un nuovo Responsabile Unico del Contratto, l’ingegner De Marco. Parliamo di marzo 2022.
Da allora cosa ne sia stato del Contratto istituzionale di sviluppo di Matera non si sa. Cosa ne sia di questi progetti che erano stati avviati si può facilmente immaginare. Nè altri di uguale importanza e valore e magari considerati più validi sono stati approvati. Il Cis non è servito nè per i progetti, nè per le risorse. Matera sembra essersi fermata. Un passo indietro e non uno avanti.
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