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Dopo il caso Corigliano-Rossano il presidente della Regione Roberto Occhiuto incontra Baker Hughes che garantisce che l’investimento, rideterminato però a 26 milioni, resta in Calabria e sarà destinato allo stabilimento di Vibo
Dopo che negli scorsi giorni era giunta la rinuncia al maxi investimento sul porto di Corigliano Rossano il timore era che la multinazionale potesse decidere di rinunciare in via definitiva a puntare sulla Calabria (al netto della conferma dell’impegno per lo stabilimento di Vibo Valentia). In quella situazione da Vibo era giunto l’invito a spostare l’investimento verso il capoluogo di provincia con l’obiettivo di potenziare la presenza già importante presso la Nuova Pignone.
Proprio per affrontare il futuro di Baker Hughes in Calabria il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha incontrato, presso la Cittadella regionale di Catanzaro, il presidente di Baker Hughes-Nuovo Pignone, Paolo Noccioni. Durante la riunione, alla quale hanno partecipato anche l’assessore allo Sviluppo economico, Rosario Varì, e il vice presidente dell’azienda Paolo Ruggeri, i presenti hanno affrontato il tema in cerca di una soluzione di prospettiva. La multinazionale aveva inizialmente previsto un investimento da 60 milioni di euro ipotesi poi tramontata.
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LA REGIONE INCONTRA BAKER HUGHES
Preso atto del superamento della prima ipotesi è iniziativa una “interlocuzione” tra Regione e Baker Hughes che ha portato all’annuncio da parte della stessa Baker Hughes della conferma dell’aumento «degli investimenti per Vibo Valentia: 26 milioni di euro dei 60 rimarranno, dunque, – ha precisato lo stesso Occhiuto – sul nostro territorio. Il piano per lo stabilimento vibonese, recentemente rivisto dall’azienda alla luce degli eventi che hanno interessato gli sviluppi delle proprie attività nella regione, prevede per i prossimi tre anni un investimento davvero importante, per l’appunto 26 milioni di euro, maggiore del 50% di quello inizialmente stabilito, che porterà all’espansione delle attività industriali nel sito».
In particolare, gli investimenti saranno funzionali al potenziamento del ruolo di centro di eccellenza dello stabilimento di Vibo nel panorama della catena globale di fornitura di Baker Hughes e prevedono anche la costituzione di un Engineering Digital Hub, quindi anche attività di ricerca e sviluppo ingegneristico. «Il sito Baker Hughes di Vibo – viene riconosciuto dalla Regione – è da più di 60 anni un centro di eccellenza per la saldatura, per la progettazione e la costruzione di scambiatori ad aria per diverse applicazioni nel settore dell’energia, per l’assemblaggio di centraline e per la fabbricazione e lavorazione meccanica di grossi componenti di materiale pregiato che vengono utilizzati nella produzione di compressori e turbine a gas».
BAKER HUGHES E L’INVESTIMENTO A VIBO, LA SODDISFAZIONE DI OCCHIUTO E VARÍ
Soddisfazione da parte del presidente della Regione Roberto Occhiuto che ha dichiarato che «la nostra mission è costruire in Calabria un contesto istituzionale favorevole all’attrazione di investimenti. Sono molto contento che aziende di primaria importanza come Baker Hughes, così come altre, abbiano trovato nella nostra Regione la sede di importanti investimenti.
Continueremo le interlocuzioni con Baker Hughes per tentare di recuperare anche il resto dei 60 milioni inizialmente annunciati e farli rimanere tutti nella nostra Regione».
Anche l’assessore allo Sviluppo economico, Rosario Varì, ha messo in luce la propria soddisfazione dicendosi «molto contento che Baker Hughes anche grazie all’ottimo rapporto instauratosi con il governo regionale, continui ad investire in Calabria, sullo stabilimento di Vibo Valentia, a Porto Salvo, dove è insediata da 60 anni e dove ha creato un ottimo rapporto con la popolazione. La decisione dell’azienda è importante non solo per le ricadute occupazionali rilevanti che un investimento da 26 milioni di euro determinerà, ma anche perché dette risorse, oltre che per accrescere la produttività e produzione, saranno impiegate in ricerca e sviluppo, un ambito che determina di per sé attrazione di nuovi investimenti e occupazione per i giovani laureati calabresi che vorranno lavorare sul territorio per una grande azienda».
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