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Roma, 7 nov. (askanews) – Nell’area euro le liquidità in eccesso restano abbondanti, appena al di sotto di quota 3.000 miliardi di euro. Ma si sono già ridimensionate per oltre un terzo rispetto al picco che avevano toccato nel 2022, prima che la Banca centrale europea iniziasse la sua manovra restrittiva.

Finora, ha spiegato Isabel Schnabel – l’esponente tedesca del comitato esecutivo della Bce, intervenendo questa mattina alla conferenza sui mercati monetari – la riduzione delle liquidità in eccesso è stata dovuta prevalentemente ai rimborsi da parte delle banche dei prestiti di lungo termine ultra agevolati che erano stati erogati loro (e poi disincentivati e ritirati) dalla stessa Bce, I “Tltro”.

Più di recente un contributo consistente ha iniziato ad arrivare dalle riduzioni di stock di titoli accumulati da parte di Bce e Eurosistema delle banche centrali. Dal prossimo gennaio, a ricordato Schnabel, le banche centrali smetteranno totalmente i rinnovi di titoli (prevalentemente titoli di Stato) che giungeranno a scadenza nei loro portafogli.

A quel punto questi mancati rinnovi equivarranno a una riduzione dei portafogli, quindi delle liquidità in circolazione, per circa 40 miliardi di euro al mese.

La Bce “sta monitorando attentamente il calo delle liquidità in eccesso sui mercati finanziari, sul sistema bancario e sull’economia nel suo complesso, per valutare come questi sviluppi siano influenzati dai cambiamenti nel quadro operativo che abbiamo precedentemente annunciato. Le liquidità in eccesso restano ampie, la riduzione del bilancio di Bce progredisce in maniera ordinata e ha aiutato a migliorare il funzionamento dei mercati – ha detto Schnabel – con chiari segni di accresciuta attività di mercato e ridistribuzione delle riserve tra banche e giurisdizioni”. (fonte immagine: ECB 2024).

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