2 minuti per la lettura
Avrebbero sottratto per oltre un anno denaro e beni ad un disabile e a sua madre a sua volta disabile, arrestato ad Amantea per estorsione un uomo e denunciata la compagna
AMANTEA (COSENZA) – Estorsione aggravata ai danni di un invalido di Amantea, arrestato un uomo dai carabinieri della compagnia di Paola. I militari dell’aliquota operativa di Paola e dalla stazione carabinieri di Amantea, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Paola, coordinata dal Procuratore facente funzioni Ernesto Sassano, nei confronti di un pregiudicato di 36 anni accusato di estorsione aggravata. Secondo la ricostruzione dell’accusa l’uomo, in concorso con la compagna 25enne, denunciata in stato di libertà per lo stesso reato, tramite minacce e violenze continuate, «ha costretto un 39enne invalido a consegnargli indebitamente per oltre un anno denaro ed altri beni».
ESTORSIONE A DISABILE AD AMANTEA, LA SCOPERTA GRAZIE ALLA SEGNALAZIONE DEI CITTADINI
I carabinieri della Stazione di Amantea hanno ricevuto la segnalazione da parte di alcuni cittadini ed a seguito di un controllo hanno trovato nella disponibilità dell’arrestato una carta libretto postale intestato alla madre della vittima, anch’essa invalida, con il relativo Codice Pin. I successivi accertamenti, hanno portato gli inquirenti a scoprire le prove delle «condotte estorsive, commesse tramite giornalieri episodi di vessazione, violenze e soprusi, per ottenere un ingiusto profitto di migliaia di euro».
In particolare, i due avrebbero messo in atto le condotte, ai danni della persona offesa, per ricevere indebitamente la carta libretto postale al fine di prelevare mensilmente tutta la pensione di invalidità e reversibilità della madre. Inoltre, si sarebbero impossessati della maggior parte della sua pensione di invalidità di altre somme di denaro guadagnate dai canoni di locazione di alcune abitazioni di sua proprietà. Le due vittime avrebbero dovuto anche chiedere ad amici e conoscenti soldi contanti per soddisfare le insistenti pretese economiche degli indagati che avrebbero altresì preso la vettura della vittima con il pagamento del carburante e dell’assicurazione.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA