Gli inquirenti che illustrarono l'operazione Glicine-Acheronte
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Nell’ambito del processo Glicine la Dda ha chiesto 21 condanne e 3 assoluzioni tra cui quella per l’ex presidente della Provincia di Crotone Parrilla
CROTONE – Ventuno richieste di condanna e tre di assoluzione, tra le quali spicca quella nei confronti dell’ex presidente della Provincia di Crotone ed ex sindaco di Cirò Marina Nicodemo Parrilla. Sono le proposte della Dda di Catanzaro nel processo col rito abbreviato scaturito dell’inchiesta che nel giugno scorso portò alla mega operazione Glicine-Acheronte, con cui furono svelati i sofisticati interessi criminali della cosca Megna di Crotone, in grado di reclutare hacker tedeschi per muovere fiumi di denaro attraverso il trading clandestino on line, e sarebbe stata fatta luce su un presunto comitato d’affari con addentellati nella politica e nelle istituzioni regionali il cui strapotere si sarebbe materializzato tra il 2014 e il 2020.
GLICINE, RICHIESTE DI CONDANNE E ASSOLUZIONI PER I COLLETTI BIANCHI
In particolare, i pm antimafia Paolo Sirleo e Alessandro Rho hanno chiesto l’assoluzione di Parrilla che era accusato di aver svolto il ruolo di “partecipe” nell’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie impressionante di reati contro la PA. A Parrilla veniva attribuito l’accordo col presunto dominus del comitato d’affari, Enzo Sculco, tra i 101 imputati del rito ordinario. Accordo per essere eletto presidente della Provincia di Crotone nel 2017.
Uno dei colletti bianchi che ha scelto il rito abbreviato è il sindaco di Rocca di Neto ed ex assessore regionale Alfonso Dattolo, per il quale è stata chiesta una condanna a 2 anni e 8 mesi per violazione della legge elettorale. Un reato attribuitogli nella veste di collaboratore di Ecosistem, ditta impegnata nel settore dei rifiuti.
Spicca la richiesta di condanna a 8 anni per l’ex direttore amministrativo dell’Asp di Crotone Francesco Masciari, avvocato catanzarese. Le accuse ipotizzate nei suoi confronti sono quelle di associazione a delinquere e turbativa d’asta. In particolare, l’ex direttore amministrativo avrebbe contribuito a condizionare la procedura per l’affidamento dei servizi di prenotazione e incasso del ticket all’ospedale di Crotone. Inoltre, avrebbe avuto un ruolo nell’inquinamento delle procedure per l’affidamento del servizio di ristoro mediante distributori automatici e per il concorso per logopedisti ed educatori professionali. Spicca anche la richiesta di condanna a 6 anni per l’imprenditore Giuseppe Villirillo, titolare di Crotonscavi, accusato di turbativa d’asta in relazione a un appalto per la riqualificazione ambientale del Sito d’interesse nazionale di Crotone volto alla rimozione di amianto e materiali con Norm alterato all’interno dell’area archeologica ex Montedison. Secondo l’accusa, le mani del presunto comitato d’affari si erano allungate anche sulla bonifica.
GLI UOMINI DELLA COSCA
Le pene più elevate, a 20 anni ciascuno, sono quelle sollecitate per Mario Megna, figura emergente del clan e nipote del boss Domenico (che ha scelto il rito ordinario ma è stato rinviato a giudizio anche in Corte d’Assise per l’omicidio di Salvatore Sarcone), e per Maurizio Del Poggetto, accusato, tra l’altro, della presunta turbativa mafiosa della Fiera Mercato di Crotone. Mario Megna, in particolare, su mandato del boss avrebbe curato gli interessi della consorteria criminale nella finanza clandestina, gestendo contatti con hacker, ma avrebbe avuto anche un ruolo nel riciclaggio di cinque milioni in Montenegro. Gli intrecci affaristici della cosca sono stati ricostruiti dagli inquirenti grazie anche alle sue sortite in Emilia e Lombardia. Alte anche le pene proposte per le donne del clan Megna. A 16 anni per la moglie Santa Pace e a 12 per la figlia Rosa.
GLICINE, L’ELENCO DELLE RICHIESTE TRA CONDANNE E ASSOLUZIONI
Ma ecco, posizione per posizione, le richieste dei pm.
- Filippo Carrà (60): assoluzione;
- Cesare Carvelli (39): 10 anni;
- Andrea Corrado (36): 14 anni;
- Pietro Curcio (40): 12 anni;
- Saverio Danese (61): 3 anni;
- Alfonso Dattolo (60): 2 anni e 8 mesi;
- Maurizio Del Poggetto (55): 20 anni;
- Roberto Lumare (40): 12 anni;
- Salvatore Lumare (46): 10 anni;
- Francesco Masciari (59): 8 anni;
- Salvatore Mazzotta (51): 2 anni e 8 mesi;
- Mario Megna (52): 20 anni;
- Rosa Megna (51): 12 anni;
- Sandro Oliverio Megna (50): 10 anni;
- Domenico Pace (37): 16 anni;
- Santa Pace (60): 16 anni;
- Giacomo Pacenza (56): 16 anni;
- Antonio Pagliuso (35): 10 anni;
- Nicodemo Parrilla (65): assoluzione;
- Franco Ruggiero (52): assoluzione;
- Carmine Stricagnoli (52): 8 anni e 4 mesi;
- Piero Talarico (60): 6 anni e 8 mesi;
- Alessandro Vescio (47): 2 anni e 8 mesi;
- Giuseppe Villirillo (58): 6 anni.
LA DIFESA
Dalla prossima udienza al via il fuoco di fila della difesa. Interverranno gli avvocati Roberto Coscia, Vincenzo Garruba, Mario Germinara, Vincenzo Ioppoli, Francesco Laratta, Mario Lucente, Giovanni Merante, Ornella Nucci, Giuseppe Pitaro, Sergio Rotundo, Fabrizio Salviati, Aldo Truncè.
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