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L’analisi di Catanzaro Frosinone, sfida valida per il campionato di Serie B. Il match disputato tra le Aquile giallorosse e la squadra ciociara finisce 0-0
SERIE B, CATANZARO – FROSINONE: PRESSING E COMPATTEZZA
Caserta decide di ostacolare la prima costruzione del Frosinone e organizza così un’intensa e alta aggressione a uomo, cercando di rubare la merenda nella metà campo avversaria oppure di indurre la squadra ciociara a spedire frettolosamente il pallone in avanti. Nella foto seguente ad esempio Koutsoupias esce sul braccetto sinistro Bracaglia e Pontisso pedina la mezzala Vural, mentre Iemmello scherma il regista Cichella e La Mantia è in agguato dalle parti del centrale Monterisi.
Risultato? Koutsoupias (cerchiato in verde) approfitterà di un tocco errato di Vural, anticiperà Bracaglia e conquisterà un calcio di punizione sul lato corto dell’area di rigore.
In fase di ripiegamento, invece, le Aquile adottano un 5-3-2 stretto, coeso e legato al duplice obiettivo di ridurre eccessive distanze tra i singoli reparti. Cercando di occludere i corridoi centrali per limitare i rischi di eventuali imbucate. Nel complesso poi questa coppia di missioni si potrà ritenere sostanzialmente espletata dal Catanzaro, visto che le principali occasioni da gol degli ospiti si verificano al culmine di improvvise ripartenze e solo il velenoso fendente di Canotto al 16’ e il tiro di Garritano respinto nel finale da Pigliacelli vengono concessi da una situazione di difesa “piazzata”.
FLUIDITA’ OK, MA…
La truppa giallorossa termina la sfida all’incirca con il 64% di possesso palla. Segno che l’intenzione di ottenere la supremazia territoriale a discapito dei rivali di certo non è mancata. Inoltre, per diversificare l’inizio della manovra dal basso Scognamillo si alza varie volte sulla seconda linea di impostazione. Svuota lo spazio a lui teoricamente assegnato e quindi garantisce maggior coinvolgimento a Pigliacelli, notoriamente un portiere moderno e parecchio predisposto a giocare con i piedi.
Scognamillo permette al suo guardiano di affiancare Brighenti e Bonini, molla gli ormeggi e sale all’altezza di Pontisso, il quale viene schierato metodista nella formazione titolare come conseguenza della squalifica di Pompetti e della condizione non perfetta di Petriccione. Da notare anche la posizione da punta arretrata di Iemmello, sempre pronto a contribuire allo sviluppo dell’azione mediante un’intelligenza calcistica che ne caratterizza la carriera sin dagli albori.
Ad ogni modo, se il continuo flusso di movimenti dei ragazzi di Caserta esprime uno dei progressi più palesi nella tabella relativa all’ulteriore crescita sul piano della proposta di gioco, d’altro canto tuttavia bisogna pure rilevare la penuria di soluzioni e di fantasia negli ultimi trenta metri, ovvero un problema che – al netto della clamorosa chance firmata da Compagnon all’ora di partita – spiega la deludente rarità di sussulti pericolosi ed impedisce di sgretolare l’ordine e la solidità del Frosinone.
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