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La sede di Acquedotto lucano

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Oltre ai soldi, le presunte mazzette pagate con quadri e pneumatici per le automobili, ecco tutte le accuse e gli indagati nell’inchiesta sugli affidamenti di Acquedotto lucano


POTENZA – Non solo mazzette, peraltro di ammontare non superiore alle 3mila euro e talvolta pagate con bonifico. Ma anche quadri, e treni di gomme per le auto dei funzionari amici.
Sono questi gli ingredienti delle presunte corruttele finite al centro dell’inchiesta della procura di Potenza sulla gestione di una serie di commesse di Acquedotto lucano spa.

A rischiare le misure cautelari chieste al gip dal pm Elena Mazzilli sono in 17:
Roberto Canadeo, potentino di 52 anni; Vito Ciminelli, anche lui potentino 48enne; il 62enne Mario Cirigliano di Castelsaraceno; il 65enne Alessadnro Floridia di Matera; il 53enne Giampietro Forastiere di Lagonegro; il 34enne Luca Forastiere di Polla; e il 72enne Romeo Forastiere di Latronico; il 59enne Michele Marottoli di Cancellara; il 58enne Sergio Ottone di Rossano in provincia di Cosenza; il 53enne Antonio Pansardi di Viggiano; il 54enne Gianrocco Papaleo di Maratea; il 60enne Raffale Pellettieri di Potenza; il 73enne Carmine Ramunno di Rionero; il 68enne Antonio Stigliano di Rotondella; e i due 49enni potentini Vito Soldo e Andrea Telesca.

ACQUEDOTTO LUCANO, LE ACCUSE A CARICO DEGLI INDAGATI

Le accuse nei loro confronti, a vario titolo, vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta.
Il dirigente di Acquedotto lucano spa Pellettieri, in particoare, è accusato di aver svenduto la sua funzione a Ciminelli, amministratore della Sinnica Spurgo srl, per un bonifico di 2mila euro datato 2021, più altri 1.500 euro.
In un altro caso, però, avrebbe chiesto e ottenuto da un imprenditore, nel frattempo deceduto, l’assunzione di una persona.
Il funzionario di Al spa Floridia è sospettato, invece, di aver ricevuto due smartphone e un quadro da Carmine Ramunno in cambio della «contabilizzazione di ore in economia non dovute» in relazione ad alcuni lavori affidata alla Ing.Ram.srl.

A un altro funzionario di Al spa come Gianpietro Forastiere, invece, viene imputato di aver ricevuto un treno di gomme nuove per la sua Alfa Stelvio, l’assunzione di un nipote, il prestito di un furgone e il «pagamento di un pranzo per 4/5 persone» dall’imprenditore Pansardi. In cambio di non meglio precisati affidamenti alla Pansardi srl.
Lo stesso Forastiere, poi, avrebbe ricevuto anche «bottiglie di vino di pregio e un quadro del pittore De Marinis» da Cirigliano della Iti Ferr snc.

LA TURBATIVA DELLA GARA PER IL SERVIZIO MANUTENZIONE

Capitolo a parte la presunta turbativa turbativa della gara per l’assegnazione dei 17 lotti del “servizio di manutenzione, di pronto intervento, migliorie programmate ed urgenti su reti idriche e fognarie”. Un accordo quadro da 43milioni di euro complessivi chiuso a giugno del 2023 dalla Stazione unica appaltante della Regione Basilicata, per conto di Acquedotto lucano spa.
Qui infatti non ci sono funzionari di Al spa indagati ma soltanto imprenditori: Ramunno, Romeo e Luca Forastiere, Marottoli, Soldo, Papaleo, Telesca e Damiano. Per essersi accordati «sui ribassi da inserire nelle rispettive offerte economiche».

Altra ipotesi di turbativa è contestata a Marottoli, Ramunno e Soldo in relaziona alla gara per alcuni lavori non meglio precisati sul Basento.
Mentre Ottone è accusato di aver corrotto il sottufficiale della marina militare Stigliano, consegnandogli «borse di pregio» e un treno di pneumatici per l’auto in cambio di “soffiate” sui controlli sul depuratore che la sua società, Stigliano srl, gestiva per conto di Al spa.
Sempre per turbativa d’asta risultano indagati, poi, Papaleo, Marottoli, e Canadeo, funzionario di Al spa, che avrebbe chiuso un occhio sull’orario di presentazione della busta con l’offerta della Co.Se. di Canadeo per alcuni lavori da assegnare. A maggio del 2022.
Gli interrogatori nei confronti dei 17 indagati inizieranno il 7 novembre davanti al giudice per le indagini preliminari Lucio Setola.

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