Vibo, addio al Cedro del Libano in piazza Municipio, al suo posto l'albero simbolo di Tokyo
3 minuti per la letturaVani i tentativi di salvare l’iconico Cedro del Libano, in piazza Municipio a Vibo: la debolezza delle radici ha reso impossibile la ripiantumazione dell’albero che ha fatto la storia della città. Al suo posto molto probabilmente una pianta ornamentale antichissima, simbolo della città di Tokyo
VIBO VALENTIA – Un addio doloroso ad un simbolo che ha caratterizzato la storia di Vibo Valentia: l’iconico Cedro del Libano di piazza Municipio è stato purtroppo abbattuto. Inutile ogni tentativo di salvarlo. La notizia era nell’aria ma adesso ha assunto i crismi dell’ufficialità a seguito della perizia effettuata da un agronomo appositamente incaricato dal Comune e di ulteriori confronti con esperti, e stamani, 2 novembre, sono iniziate le operazioni di taglio.
La decisione, a malincuore, adottata al fine di garantire la tutela della pubblica incolumità. In particolare, nel corso dei lavori di restyling della piazza, erano state rilevate le ridotte dimensioni della zolla radicale a causa dell’elevata impermeabilizzazione, dovuta all’asfalto, cui è stato soggetto l’albero nel corso degli anni, che ha impedito una crescita corretta.
Lo stesso professionista ha evidenziato che la rimozione del cedro del Libano, simbolo di Vibo, si rende necessaria poiché non esistono interventi arboricolturali, calibrati sulle condizioni fitostatiche rilevate e nel rispetto delle esigenze vegetative dell’albero che possano ridurre le condizioni di pericolo entro limiti ritenuti accettabili. Esclusa anche l’ipotesi che l’albero – come richiesto dal sindaco Enzo Romeo – potesse essere ripiantumato altrove, ad esempio in uno dei parchi cittadini e purtroppo non vi è altra scelta che questa. Stamani, come detto, l’abbattimento ad opera della ditta incaricata.
AL POSTO DEL CEDRO DEL LIBANO L’ALBERO SIMBOLO DI TOKYO
Al suo posto dovrebbe essere messo a dimora un esemplare di Ginkgo Biloba, pianta simbolo della città di Tokyo, un albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa nel Permiano e per questo è considerato un fossile vivente. È una specie relitta che deve la sua resilienza all’elevata resistenza alla siccità e al freddo (−34 °C) e all’inquinamento atmosferico. È una pianta arborea che può raggiungere un’altezza di 30–40 metri, chioma larga fino a 9 m, piramidale nelle giovani piante e ovale negli esemplari più vecchi. Ha foglie decidue di 5–8 cm, lungamente picciolate a lamina di colore verde chiaro.
In autunno assumono una colorazione giallo vivo molto decorativa, dalla forma tipica a ventaglio (foglia labelliforme) leggermente bilobata e percorsa da un numero elevato di nervature dicotome. L’albero di ginkgo è molto utilizzato come pianta ornamentale in parchi, viali e giardini dei centri urbani, grazie alla notevole resistenza agli agenti inquinanti. Ormai numerosi e scientificamente rilevanti sono gli studi che attestano le molteplici proprietà terapeutiche e salutari degli estratti di Ginkgo biloba, che ne hanno promosso l’utilizzo come integratore alimentare, tra i dieci maggiormente consumati nel mondo occidentale.
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