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L’analisi di Cosenza-Juve Stabia, il match giocato ieri 26 ottobre 2024: i lupi ripartono da aggressione e continui movimenti

L’ANALISI DI COSENZA – JUVE STABIA. PAROLA D’ORDINE: RIFERIMENTI

Sin dalle battute iniziali di gara il Cosenza struttura un sistematico pressing alto uomo contro uomo, orientando i trequartisti Ciervo e Fumagalli sui due braccetti della Juve Stabia e affidando alla coppia mediana formata da Florenzi e Kouan il compito di tallonare gli interni Pierobon e Buglio. In tal modo la squadra rossoblù riesce a negare puntualmente la possibilità di avviare l’azione in superiorità numerica agli ospiti, i quali difatti svicolano spesso da un ragionato palleggio nelle retrovie e perseguono più volte l’opzione della giocata diretta alla ricerca degli attaccanti.

Ciervo, Zilli e Fumagalli scattano verso i difensori avversari, Florenzi e Kouan si occupano di Pierobon e Buglio

Come mostrato nell’immagine posta in seguito, il 3-4-2-1 di Micai e soci inoltre si incastra perfettamente nell’identica impalcatura tattica dei dirimpettai e ciò rafforza la volontà di mister Alvini di generare una serie di pianificati duelli individuali, con i Lupi chiamati dunque a sorvegliare i rispettivi riferimenti per l’intera superficie di campo (almeno fino all’espulsione di Hristov, accaduta all’incirca a metà ripresa e destinata inevitabilmente a smussare questa coraggiosa strategia).

LA PREMIATA DITTA RICCI & RICCIARDI

Nella fase di possesso silana, invece, occorre evidenziare il costante lavoro di Ciervo, Fumagalli e dei quinti Ricciardi e Ricci, tutti connessi dallo scopo di offrire imprevedibilità tramite letture situazionali ben sincronizzate fra loro. Fumagalli ad esempio non di rado abbassa la sua posizione per provare a partecipare alla manovra e concedere una valida alternativa ai molti lanci lunghi effettuati dai compagni, tentando così di aprire nuovi segmenti di passaggio e trascinando il proprio marcatore Ruggero lontano dall’area di rigore della Juve Stabia, poiché l’ex Virtus Verona è incaricato di non perdere le tracce del “Puma” e quindi è costretto in varie occasioni a staccarsi dalla linea difensiva gialloblù.

Fumagalli agisce sostanzialmente da centrocampista aggiunto e risucchia Ruggero, Caporale guadagna metri sulla fascia sinistra e Ricci viene dentro.

Infine, a rappresentare fedelmente una delle principali chiavi del match giungono sia la ghiotta opportunità non capitalizzata da Kouan al 35’ sia il gol del definitivo pareggio siglato da Ricciardi pochi minuti dopo, in quanto le suddette circostanze sgorgano da intelligenti movimenti fuori-dentro dello stesso laterale nativo di Roma e di Ricci, peraltro entrambi autori di una prestazione assolutamente convincente.

Ricci è stato appena servito da Dalle Mura e innesca il mortifero taglio di Ricciardi, che poi supera l’uscita di Thiam, timbra la prima gioia personale in cadetteria e regala un punto di ossigeno puro al Cosenza
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