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Roma, 21 ott. (askanews) – Si è conclusa la decima edizione del Mia, il Mercato Internazionale Audiovisivo – promosso da ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) presieduta da Francesco Rutelli e APA (Associazione Produttori Audiovisivi) presieduta da Chiara Sbarigia e diretto per il terzo anno da Gaia Tridente. Presenze in crescita del 10% rispetto all’edizione 2023 con oltre 2800 partecipanti provenienti da 60 paesi del mondo.

Nel corso della giornata conclusiva sono stati assegnati i Mia Awards 2024. Tra questi, i nuovi Mia Development Awards, istituiti per celebrare il decimo anniversario del Mercato e attribuiti a 4 progetti selezionati nelle 4 categorie del Co-Production Market and Pitching Forum. I Mia Development Awards sono stati assegnati da giurie internazionali di esperti del settore. I premi, in denaro, andranno a sostegno dello sviluppo dell’opera vincitrice per ogni categoria.

Quello For Outstanding Animation Project è andato a Big Bang Parade di Hermien Verstraeten, Sine Özbilge, Nienke Deutz, Karolien Raeymaekers, Imge Özbilge, Britt Raes, Martyna Koleniec, prodotto da Annemie Degryse, Lunanime, Producer and Co-Owner, Lumière Groupe (Belgio); coprodotto da Momakin (Polonia) e Les productions de Milou (Francia). Nel film, caratterizzato da uno stile grafico unico, due bambini aprono un forziere segreto, che contiene solo un sacchetto di biglie. Ma ogni biglia racchiude un minuscolo mondo in crescita, abitato da creature sorprendenti e colorate.

Il Mia Development Award for Outstanding Doc Project è andato a Reborn – Perfect love regia di Giovanni Conte, Francesco Pascucci, prodotto da Nicola Maiello e Camilla Gazzola (Amartia Film), che esplora il fenomeno delle bambole reborn, riproduzioni iper-realistiche di neonati che vengono trattate come fossero veri bambini.

Il Mia Development Award for Outstanding Drama Project è andato a The Night Watch, scritta da Steven Friedman e prodotta da Edvard van’t Wout per Continent Studios, un racconto di magia, amicizia e misteri sepolti sotto la città di Amsterdam.

Il Mia Development Award for Outstanding Film Project è andato a Death In Your Eyes – regia di Guillermo de Oliveira; prodotto da Silvia Fuentes (Sétima), Nuria Landete García (Sideral Cinema).

Il Paramount New Stories Award che conferma la sinergia inaugurata 5 fa anni tra Paramount e il Mia, è stato assegnato a Aya In The Desert, regia di Julia Horrillo, prodotto da Norbert Llaràs per Alhena Production (Spagna), co-prodotto da Les Film du Lézard (Francia) e Rija Film (Lettonia).

Il Gedi visual award, assegnato da GEDI è andato a La vita che mi diedi/Pulling my own strings – prodotto da Atomic, Officina 38 e Cinema Key, regia di Alessandra Cataleta (Italia) – dedicato ad Anna Cuticchio, la più famosa pupara siciliana che prima di essere celebrata come “pioniera”, è stata etichettata come eretica, buona a nulla, ribelle, pazza. La vita di Anna è un compendio di tutte le piccole e grandi battaglie delle donne italiane negli ultimi sessant’anni. Il titolo è stato selezionato in Italians Doc It Better, lo showcase della sezione Doc & Factual del MIA che nel corso degli anni si è imposta come la principale vetrina internazionale del migliore prodotto documentario italiano.

Lo Screen International Award: è stato assegnato a Father/Otec – diretto da Tereza Nvotová, prodotto da Veronika Pastéková e Anton Skreko (Danae Production), Karel Chvojka e Miloš Lochman (Moloko Film), Marta Gmosinska e Mariusz Wlodarski (Lava Films) – film selezionato per C EU Soon – il programma di work in progress dedicato ai film europei in post-produzione in cerca di venditori internazionali.

La terza edizione del Wiftmi Award è stata vinta da Uglycomics/FUMETTIBRUTTI – serie tratta dalla trilogia di graphic novel di Josephine Yole Signorelli, nota con lo pseudonimo che dà il titolo alla serie, prodotta da Riccardo Russo per Bim Produzione-a Wild Bunch Company, e scritta da Teresa Ciabatti, Laura Luchetti e Michele Pellegrini – progetto italiano scripted selezionato all’interno del Co-Production Market & Pitching Forum delle divisioni Animation, Drama e Film. Il progetto è risultato quello con il maggior potenziale di realizzazione sulla base di criteri correlati ai temi dell’eliminazione della diseguaglianza di genere, della rappresentazione positiva, della rappresentanza equilibrata, della diversità e dell’inclusione.

La 12esima edizione del Premio Carlo Bixio per il Miglior Concept di Serie è andato a Giovanni Mauriello per il progetto Chukar, per il racconto contemporaneo della periferia romana che qui mostra un volto autentico nella complessità, per la delicatezza dei personaggi che affrontano la crudezza del mondo con la grazia dei piccoli chukar, le pernici del Pakistan che danno il nome alla storia, restituendo uno sguardo vibrante e originale sulle tematiche dei diritti e dell’inclusione ma, soprattutto, sul tema più universale che c’è: l’amore. Il premio per la Migliore Sceneggiatura è stato vinto in ex aequo dal progetto Doppio Fallo di Annalisa De Filippis e Eleonora Ghezzi – Un racconto originale e nuovo, con due personaggi che non si dimenticano: Bruno, quarantenne, promessa mancata del tennis, e Asia, atleta adolescente Amab, impegnata ad affermare sé stessa, sul campo e fuori. Due destini che si fronteggiano nella partita più importante, quella della vita. Due diverse solitudini, due numeri primi che si incontrano in una sceneggiatura che ha impressionato la giuria perché sfida ogni genere e crea un racconto unico – e dal progetto La nube di Gianluca Tria e Lorenzo Garofalo, per il coraggio e la perizia nell’affrontare un argomento drammatico e spinoso della storia del nostro paese: il disastro di Seveso.

Il Premio Siae per la migliore sceneggiatura originale è andato a Il gioco dell’oca di Diego Pelizza, per la calibrata suspense e la ben orchestrata tensione narrativa con cui viene declinato uno spunto tra Black mirror e Squid Game: una crudele challenge mutuata dal classico gioco da bambini, ma stavolta dalla posta in gioco mortale, cui vengono sottoposte incolpevoli vittime impossibilitate a sfuggirne. Il Premio Fideuram per i giovani va al concept Gli incerti di Marco Pozzato e Matteo Calzolaio, per l’impianto narrativo ricco e variegato con cui questo concept esplora la vita di una casa-famiglia per ragazzi “borderline”, gestita appunto dalla famiglia Incerti, dal punto di vista del figlio adolescente Andrea.

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