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La direzione del Pd ha deciso di staccare la spina al sindaco di Matera, Bennardi, salvo improbabili cambi di programma dell’ultima ora
Non ci sono le dimissioni di Domenico Bennardi attese da giovedì sera ma non arrivate. C’è invece la posizione netta del Partito Democratico di Matera che conferma la volontà di firmare lunedì sera insieme al resto dell’opposizione con i propri tre consiglieri le dimissioni e dunque provocare la caduta della consiliatura.
All’interno della riunione di ieri della direzione del Pd la posizione venuta fuori suona pressoché questa: «La direzione del partito democratico ha espresso unanimemente un giudizio fortemente negativo tanto sulla gestione politica di questi quattro anni al Comune di Matera quanto sulla gestione amministrativa. Questa è la ragione per cui è stato coerentemente all’opposizione seppure in maniera costruttiva come dimostrano i tanti interventi fatti dal nostro gruppo consiliare alba perniola e schiuma. In assenza di fatti nuovi il partito democratico ha deciso che firmerà le dimissioni».
LA DIREZIONE DEMOCRAT HA DECISO
Parole non ufficiali ma che stando alle indiscrezioni raccolte interpretano il clima e il sentimento che si è respirato all’interno della direzione cittadina e non lasciano al momento dubbi sull’esito delle scelte nel corso delle prossime ore.
Certamente se non ci saranno clamorose ed al momento inattese defezioni la strada in questo momento appare spianata e l’indicazione che arriva anche dalla direzione del Pd in maniera unanime ed alla presenza dei tre consiglieri Alba, Perniola e Schiuma che evidentemente si rifaranno alle indicazioni del partito, porta direttamente alla sottoscrizione di un atto che chiude la consiliatura.
L’ALTERNATIVA ALLE DIMISSIONI NON C’È
Dall’altra parte invece il sindaco Bennardi pur avendo dato segnali di apertura ad una discussione e di volontà di prendere tempo con le dimissioni non ha proceduto, almeno fino ad ora, a rassegnarle forse anche perché non vi sono garanzie che questo atto possa essere in qualche modo propedeutico ad un cambiamento di fronte.
Una prospettiva diversa ad oggi non c’è ed andrebbe ricercata più ampiamente in un pezzo di opposizione al di là del solo Pd. Senza più voci dentro l’opposizione (non il solo Pd) pronte ad ascoltare nei venti giorni il sindaco, l’alternativa alla sottoscrizione delle dimissioni non c’è. E ad oggi questa è la situazione reale.
Le riunioni al sesto piano evidentemente si sono rincorse anche nella giornata di ieri quando però l’ipotesi di una scelta imminente di dimissioni da parte del primo cittadino è stata meno forte rispetto ai giorni passati.
Sintomo che le condizioni per fare anche questo passo non ci sono e a questo punto dal momento che le dimissioni del sindaco potrebbero solamente aprire una base di dialogo ma non risultare chiarificatrici di un cambio di rotta dei consiglieri comunali o di pezzi dell’opposizione al momento anche quest’atto non è arrivato e rischia comunque di essere una sorta di scelta fuori tempo massimo.
IL TEMPO STRINGE PER BENNARDI A MATERA COL PD PRONTO A MOLLARE
A circa 36 ore dall’appuntamento di domani pomeriggio per la sottoscrizione delle dimissioni dei consiglieri di opposizione anche il tempo per un cambio repentino di fronte appare davvero essere ridottissimo.
Anche perchè dal fronte Pd non sembrano intenzionati a fare passi indietro e immaginare altre sponde che possano salvare il sindaco e la sua amministrazione è al momento operazione alquanto complicata se non impossibile.
Le carte sono evidentemente in tavola ma gli errori capitali fatti negli scorsi giorni a cominciare da una frettolosa nomina del nono assessore (Salvatore) che ha di fatto comportato la perdita della maggioranza con il subentro in Consiglio della Amoroso sembrano a questo punto troppo gravi per poter essere adesso sanati nel giro di poche ore e con un’evoluzione assolutamente imprevedibile dei fatti.
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